26/08/2024

Il museo civico di Codroipo, in località San Martino presso villa Kechler, propone esposizioni permanenti e temporanee. Quarantaquattro carrozze d’epoca della collezione Lauda, perfettamente restaurate con finimenti e accessori da viaggio, alcuni eccellenti statue di cavalli con dimensione e colori naturali, le bambole d’epoca, i quadri e le opere della collezione Bartolini.
Fino al 31 dicembre 2015 nell’ala ovest del piano terra è disponibile l’assortimento Vinicio Fabbro Collection di scooter del secolo scorso.

AERMACCHI (Medium)

Dopo l’esposizione di Toronto e Trieste a Sistiana, arrivano nel capoluogo del Medio Friuli per farsi ammirare, complete della descrizione e delle immagini dei lavori fatti dal carrozziere collezionista, per recuperare i motocicli dopo il loro ritrovamento, magari finiti sott’acqua o sotto le macerie durante le guerre.
Dall’etimologia del termine abbiamo appurato che non si tratta di un prodotto di origine italiana, in inglese il sostantivo scooter, è tratto dal verbo to scoot che significa “filare via”, “svignarsela”. Scooter era il termine già usato per il monopattino. Sembra che gli anglofoni li abbiano utilizzati durante la prima guerra mondiale, per trasportarli a bordo delle navi e negli aerei, consentendo alle truppe di procedere celermente una volta giunti a terra, trasportando anche pesi rilevanti.

GILERA

Lo scooter divenne un fenomeno italiano che riuscì a interessare tutta l’Europa, imponendosi successivamente nel resto del mondo. La parola “scooter” indica con precisione l’idea originaria che ha portato alla creazione di questa nuova forma di veicolo: la pedana, elemento caratteristico del monopattino, diventa condizione essenziale nella struttura dello scooter, le gambe assumono una posizione rilassata e la guida è alla portata di tutti. Già durante la prima e la seconda guerra mondiale si portarono avanti studi e realizzazioni di scooter, ma è senza dubbio nel dopoguerra e per merito di tecnici italiani, che sono proposte le più geniali soluzioni a questo problema. Appaiono così sul mercato le mitiche VESPA e LAMBRETTA. La Vespa, uno scooter prodotto da Piaggio (esperta in campo aeronautico) già nel 1945, a carrozzeria portante, forma chiusa, tondeggiante e non aggressiva, deriva il suo nome dalla vita sottile e dalla struttura di tipo aeronautico come quella dell’insetto; esso fu reso familiare anche dallo sfruttamento della sua immagine anche in numerosi film (es.: Vacanze romane). Il legame tra il mondo dell’aviazione e quello del motociclismo è testimoniato anche dalla presenza di scooter realizzati da Aermacchi (la stessa degli MB339 delle Frecce Tricolori).

LAMBRETTA

Innegabile siano stati gli italiani a realizzare gli scooter di maggior successo e con i nomi più originali: la Vespa, il Grillo e lo Scarabeo. Gli scooter appaiono come insetti perché in un mondo animale delle automobili, in cui siamo costretti a sopravvivere a bordo di pesanti quadrupedi incolonnati, mentre ci vediamo sorpassare dalla leggerezza delle due ruotine degli scooter.
Scoprire quanti e quali siano i mezzi realizzati dall’industria italiana nel periodo d’oro del dopoguerra, è un’opportunità imperdibile grazie all’esposizione presso il museo civico a San Martino di Codroipo, aperto sino a fine anno, con l’allestimento curato da Vinicio Fabbro. A Codroipo sono esposti scooter di Laverda, Iso, MV Agusta e tanti altri che probabilmente non abbiamo mai visto circolare perché risalenti a troppi anni fa.
Mostra a San Martino di Codroipo UD – Museo Civico delle Carrozze d’Epoca – dal 3 ottobre al 31 dicembre 2015 ingresso libero: da mercoledì a venerdì 9.30 -12.30; 14.30 -17.30; sabato 14.30 -17.30; domenica 10.30 – 12.30; 14.30 – 18.30. Ingresso gratuito, il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto all’AIRC per la ricerca sul cancro.

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