Dopo aver sentito i sindaci del Medio Friuli avanzare una proposta concreta per la nuova riforma, quando alcuni giorni fa abbiamo incontrato il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti e quello di Talmassons Piero Mauro Zanin, occasione nella quale hanno espresso il loro suggerimento a proposito della formazione dei nuovi raggruppamenti territoriali. Da parte loro hanno espresso la volontarietà dell’unione sino al raggiungimento di cento mila residenti, con eccezione delle località montane, allo scopo di garantire a coloro che sono stati eletti dai cittadini, d’aver voce qualora ritenessero utile esporre problematiche ed esigenze presso il palazzo della regione di Trieste.
Ora questi appelli saranno presentati alla presidente Serracchiani entro metà aprile, con la speranza voglia dar ascolto nella strutturazione delle suddivisioni che andranno a sostituire le province, consentendo la libera scelta ai cittadini di considerare le opportunità offerte, ad esempio senza gli attuali vincoli. Nella zona del Medio Friuli, a ragion veduta, potrebbero entrare anche comuni attualmente facenti parti della provincia di Pordenone, come San Vito al Tagliamento, Valvasone-Arzene, San Martino e magari Casarsa della Delizia, che vedrebbero il Tagliamento non più quale margine suddivisivo, bensì come elemento coniugante. La storia, la morfologia, le peculiarità che contraddistinguono i due argini potrebbero essere considerati elementi comuni per un’area vasta.
La diffidenza nei confronti delle strutture centrali, che già in passato hanno introdotto nuove strategie della gestione senza prestare ascolto ai cittadini, ha generato quell’appello, cui ne sono seguiti altri in diverse zone della Regione.
Così ho chiesto al consigliere regionale Riccardo Riccardi se la Regione è intenzionata ad ascoltare i suggerimenti provenienti dai diretti interessati?