Il “Core Lab”Un laboratorio all’avanguardia ubicato nell’ospedale Maggiore di Trieste, già attivo dal 2015 ma che sarà completato nel 2018, sostituisce gli attuali centri di esame disseminati in diversi ospedali, rendendo più efficace e meno dispendiosa l’analisi delle provette che interessa l’area giuliano-isontina del Friuli Venezia Giulia. La piattaforma tecnologica ad alta automazione processa il doppio dei campioni rispetto al passato e che allo stesso tempo richiede l’impegno di un minor numero di tecnici.
Sono state attivate, tra l’altro, nuove linee analitiche dedicate alla diagnosi di malattie degenerative del sistema nervoso, nonché dell’ambito cardio-polmonare e oncologico.
Sempre due anni fa è stato anche riorganizzato il laboratorio dell’Ospedale di Cattinara, attivo 24 ore su 24 e che offre risposte rapide per i casi di urgenza. Nell’anno scorso, inoltre, è stata ultimata l’unificazione del laboratorio centrale al Maggiore con l’Istituto Burlo Garofolo, all’interno del quale è stato creato anche un punto di supporto denominato Spoke.
“Centralizzare una serie di esami vuol dire standardizzare la qualità e renderla più alta per tutti i cittadini” ha detto l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, a margine della presentazione a cui è seguita la visita del laboratorio.
“Oltre all’innalzamento della qualità – ha aggiunto Telesca – questo Hub ci permette anche di dare dei servizi importanti ai cittadini, come ad esempio i referti on line e tutta una serie di facilitazioni che agevolano la vita del cittadino”.
Telesca ha quindi lodato l’impegno dei professionisti che hanno lavorato al progetto, tra questi il direttore del dipartimento di Medicina di Laboratorio, Maurizio Ruscio, e Cinzia Spagno, direttrice informatica dell’azienda ospedaliera triestina.
Il passaggio al nuovo modello di Laboratorio ha comportato un investimento di 1,5 milioni di euro per l’adeguamento delle attuali strutture all’interno dell’Asuits, di 370mila euro per la creazione dello Spoke al Burlo Garofolo e di circa 1,1 milioni di euro per l’ammodernamento e la messa in rete delle strutture isontine. La previsione e che al completamento del progetto si possa passare dagli attuali 4 milioni di esami all’anno a un totale di 7 milioni.