23/07/2024

“Le realizzazioni delle opere legate al riuso del Porto vecchio di Trieste rappresentano un progetto di respiro internazionale. Per questo motivo, dopo i 50 milioni stanziati dal ministero della Cultura, abbiamo contattato la Banca europea per gli investimenti al fine di reperire altre importanti risorse”.

Con queste parole la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, è intervenuta a Trieste alla presentazione dei risultati dell’indagine commissionata da Confindustria Venezia Giulia alla Swg sull’opinione dei triestini in ordine al recupero del Porto vecchio. Sondaggio in base al quale l’88 per cento degli intervistati ritiene che l’operazione possa essere un trampolino di lancio per la città.

Prendendo a paragone la Terza corsia dell’autostrada A4, Serracchiani sottolinea cambio di strategia adottato rispetto alla precedente legislatura, ovvero il reperimento di risorse esterne al bilancio regionale, un modus operandi applicabile anche per il Porto vecchio ricercando fondi nazionali ed europei.

Per qual che riguarda i tempi dell’iter, Serracchiani ha evidenziato l’accelerazione impressa in questi ultimi due anni: dall’emendamento per la sdemanializzazione deliberato all’interno della legge di Stabilità, allo spostamento dei punti franchi, fino alla consegna dell’area al Comune e passando per i 50 milioni ottenuti dalla Regione dal Governo Renzi finalizzati all’inizio delle prime opere.

La prossima tappa “entro un paio di settimane”, come ha annunciato la presidente, sarà quella della firma del protocollo operativo per definire i ruoli attuatori fra Autorità portuale, Comune e Regione.

Infine la presidente, illustrando gli interventi legati ai 50 milioni, si è soffermata sulla ristrutturazione del pontone galleggiante Ursus “destinato a diventare, non solo il simbolo del Porto vecchio, ma la foto della città”.

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