La riforma delle Autonomie locali (legge 26 del 2014) emanata dalla Regione, dopo che la Giunta ha individuato su proposta dell’assessore Paolo Panontin, la delimitazione geografica delle diciotto Unioni territoriali intercomunali (UTI), dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. Mentre le fusioni tra comuni sono innegabilmente un successo in quanto a tutti fa piacere ricevere una pioggia di euro e libertà d’azione (non devono sottostare al patto di stabilità), innumerevoli sono stati i rinvii nel tentativo di convincere (anche con minacce di chiusura dei rubinetti economici) quei comuni che si sono detti contrari all’istituzione delle UTI. Molti si sono rivolti al TAR, stanno protestando in piazza o raccogliendo le firme per trasformare la regione in due sole aree: il Friuli e Trieste.
Diverse proposte di modifiche e comunicazioni da parte di singoli Comuni, con richieste per esempio di spostamento da una UTI all’altra. In pochi erano veramente contenti, così a un anno dall’emanazione hanno rimediato rimodulare la suddivisione, mantenendo comunque una frantumazione che, come precisato più volte, si garantisce la possibilità di collaborazione, se non di fusione tra UTI confinanti e che le Unioni possono convenzionarsi fra loro o con singoli comuni esterni, per la gestione coordinata di determinate funzioni. La legge, insomma, prevede numerosi strumenti e forme di flessibilità per favorire al massimo l’integrazione.
Eliminare le quattro province per avere tante più poltrone disponibili?
Nel tentativo di partire, almeno questa volta, sei richieste di spostamento sono state accolte: Sagrado passa dalla UTI Alto Isontino a quella del Basso Isontino; Zoppola dalla UTI Sile a quella del Noncello; Fontanafredda dalla UTI Livenza a quella del Noncello; San Giorgio della Richinvelda e Spilimbergo dall’UTI delle Dolomiti Friulane all’UTI della Destra Tagliamento.
Queste sono le UTI previste dal Piano di riordino territoriale:
1) Unione Giuliana, comprendente i Comuni di: Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo, Sgonico, Trieste;
2) Unione del Basso Isontino, comprendente i Comuni di: Doberdò del Lago, Grado, Fogliano-Redipuglia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Staranzano, Turriaco;
3) Unione dell’Alto Isontino, comprendente i Comuni di: Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, Savogna d’Isonzo, Villesse;
4) Unione del Canal del Ferro-Val Canale, comprendente i Comuni di: Chiusaforte, Dogna, Malborghetto Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia, Resiutta, Tarvisio; 5) Unione dell’Alto Friuli, comprendente i Comuni di: Artegna, Bordano, Gemona del Friuli, Montenars, Trasaghis, Venzone;
6) Unione della Carnia comprendente i Comuni di: Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ligosullo, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina, Zuglio;
7) Unione del Friuli centrale, comprendente i Comuni di: Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Tavagnacco, Pavia di Udine, Udine;
8) Unione del Torre, comprendente i Comuni di: Attimis, Cassacco, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto, Reana del Rojale, Taipana, Tarcento, Tricesimo;
9) Unione del Medio Friuli, comprendente i Comuni di: Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Codroipo, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons, Varmo;
10) Unione del Collinare, comprendente i Comuni di: Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive d’Arcano, San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna, Treppo Grande;
11) Unione del Natisone, comprendente i Comuni di: Buttrio, Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Torreano;
12) Unione della Bassa friulana occidentale, comprendente i Comuni di: Carlino, Latisana, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa;
13) Unione della Bassa friulana orientale, comprendente i Comuni di: Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo-Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Fiumicello, Gonars, Palmanova, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria la Longa, Terzo d’Aquileia, Trivignano Udinese, Villa Vicentina, Visco;
14) Unione della Destra Tagliamento, comprendente i Comuni di: Arzene Valvasone, Casarsa della Delizia, Cordovado, Morsano al Tagliamento, San Martino al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Spilimbergo;
15) Unione delle Dolomiti friulane, comprendente i Comuni di: Andreis, Arba, Barcis, Castelnuovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Clauzetto, Erto e Casso, Fanna, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Pinzano al Tagliamento, Sequals, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio, Vajont, Vito d’Asio, Vivaro;
16) Unione del Livenza, comprendente i Comuni di: Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Polcenigo, Sacile;
17) Unione del Sile, comprendente i Comuni di: Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini; 8) Unione del Noncello, comprendente i Comuni di: Cordenons, ontanafredda, Porcia, Pordenone, Roveredo in Piano, San uirino, Zoppola.
Una regione che viaggia a diverse velocità: i comuni concordi potranno cominciare a lavorare insieme molto presto, mentre per gli altri si dovranno attendere i ricorsi. D’altra parte l’apparato giudiziale, in questo caso il Tribunale Amministrativo Regionale ha appena rinviato al 26 maggio l’iter che vede un centinaio di sindaci contrari all’adozione delle Unioni Territoriali Intercomunali. Coincidenzialmente il tar di Trieste ha deciso di rinviare tutto a ridosso delle elezioni amministrative 2016.
Tra le cose che sono di difficile comprensione c’è il disappunto del legale della Regione, l’avvocato romano Luciani, giunto appositamente dalla capitale, che chiedeva di addivenire a una decisione rapida: il motivo per cui la Regione FVG si sia affidata a un legale esterno per una pratica interna legate alla riforma enti locali, forse non si fidano della costosa avvocatura regionale? Non è chiaro nemmeno per quale motivo i sindaci “liberi” considerino questo rinvio una “piccola soddisfazione” a certificazione delle ragioni solide dei ricorsi. Il fatto che la “giustizia” in Italia sia veloce come un bradipo con agilità pachidermica, non mi sembra possa essere motivo di gioia per nessuno. Senza contare la raccolta di firme per il referendum che spaccherebbe in due il territorio: l’area di Trieste e il resto della regione. Non voglio pensare quanto costerebbe a noi cittadini se, dopo aver realizzato le UTI, vincesse la proposta di Mario Anzil (sindaco di Rivignano Teor) con il comitato promotore della soluzione stile Trentino – Alto Adige per Friuli e Trieste.
In merito al prossimo passo per le UNIONI TERRITORIALI INTERCOMUNALI abbiamo sentito l’assessore regionale alle autonomie locali Paolo Panontin.
Marco Mascioli