23/07/2024

La giunta del Comune di Udine ha approvato il nuovo regolamento di polizia comunale, che comunque potrà essere emendato quando passerà al vaglio del consiglio comunale. “Si tratta di uno strumento che consentirà ai vigili di intervenire in maniera puntuale e attuale sulle problematiche che affliggono la città”sottolinea l’assessore alle Attività produttive e turistiche, Alessandro Venanzi, che ha seguito direttamente la stesura del regolamento.

“Abbiamo approvato interventi di tipo strutturale per contrastare condizioni degradanti quali l’ubriachezza, la prostituzione, l’accattonaggio, e in generale il disturbo della quiete pubblica” ha dichiarato il sindaco Furio Honsell, precisando che dai dati presentati dalla questura non siamo di fronte a una situazione di emergenza, abbiamo preferito adottare strumenti normativi di tipo strutturale, non di urgenza, che non sarebbero giustificabili, per permettere alle forze di polizia di poter contrastare condizioni degradanti e di prevenire condotte che se non vengono fermate appena si manifestano possono generare pericolo per l’incolumità delle persone, molestia e disturbo.

Tra i problemi più critici segnalati dalla questura spicca l’abuso di alcol, un fenomeno che ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Proprio per questo l’articolo 6 del regolamento vieta a chiunque “sia in stato di ubriachezza – si legge nel documento –, di frequentare luoghi di ritrovo pubblici o aperti al pubblico o strade particolarmente affollate, al fine di evitare alterchi o situazioni di conflitto che possano cagionare pericolo per l’incolumità dei medesimi e degli altri avventori e passanti”.

Il dispositivo prevede anche una stretta collaborazione con i gestori dei locali pubblici, che hanno l’obbligo di porre in essere tutte le cautele e le attività possibili atte a scoraggiare comportamenti molesti … ad esempio chiudendo le porte di accesso per limitare i contatti fra dentro e fuori, interrompendo l’attività nelle occupazioni di suolo pubblico esterne, facendo opera di persuasione attraverso personale appositamente adibito . Il sindaco ha la possibilità di ridurre, per un periodo di tempo determinato, l’orario di apertura di singoli locali o di intere zone. In caso di persistenza di fenomeni di disagio il primo cittadino potrà inoltre sospendere o revocare autorizzazioni o altri titoli posseduti per l’esercizio dell’attività.

L’articolo 7, non permette di “sedersi o sdraiarsi per terra recando intralcio, disturbo o pericolo ai pedoni, compiere atti contrari alla pubblica decenza, o che possano recare molestia o provocare disgusto, espletare le proprie funzioni fisiologiche fuori dai luoghi a ciò destinati, praticare attività di qualsiasi genere in modo tale che possano creare disturbo alla circolazione, anche pedonale”. Sempre per combattere eventuali fenomeni di degrado in città il dispositivo vieta su tutto il territorio comunale l’effettuazione di qualsiasi forma di campeggio, attendamento o bivacco, anche solo con sacco a pelo, fuori dalle aree appositamente attrezzate.

Con l’articolo 19 il regolamento vieta l’accattonaggio molesto, definito come la “richiesta di elemosina fatta con modalità insistenti o petulanti o minacciose”, con particolare riguardo alle intersezioni stradali, ai parcheggi, alle aree prospicienti gli edifici monumentali e di valore storico architettonico, la stazione ferroviaria, l’ospedale, le case di cura, il distretto sanitario e comunque le strutture sociosanitarie e sanitarie, le aree cimiteriali, gli spazi adibiti a mercato. Il dispositivo vieta inoltre la questua “effettuata in modo tale da interferire con le attività commerciali, con le attività dei pubblici esercizi e di altri luoghi di pubblico servizio”. A seconda dei divieti le relative sanzioni vanno dai 25 ai 300 euro.

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