Sergio Cecotti lo ricordano tutti bene a Udine, sua città natale, dov’è stato sindaco per due mandati dal ’98 al 2008, quando ha lasciato il posto all’attuale Furio Honsell. Ma a livello regionale e nazionale si ricorda principalmente il suo operato alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, nonostante di pochi mesi, dal 5 settembre 1995 al 28 aprile 1996.
Grande studioso e fisico rinomato, ha realizzato diverse pubblicazioni scientifiche durante i suoi incarichi negli Stati Uniti e al CERN di Ginevra prima di arrivare a Trieste.
Iniziò la sua carriera politica nelle fila della Lega Nord, per poi divenire indipendente con l’appoggio dell’area di centro sinistra, mantenendo sempre un forte carattere personale che unitamente alla schiettezza e alle sue idee condivise, gli hanno sempre garantito un grande seguito che non gli ha mai consentito di abbandonare completamente la politica.
Fermo sostenitore della specialità regionale e preoccupato per le prospettive configurate dall’attuale governo con la riforma Boschi-Renzi-Verdini, si sta prodigando per la diffusione delle informazioni relative al prossimo referendum costituzionale. In ambito regionale poi la nuova configurazione amministrativa composta da diciotto UTI, non gli consente di valutare positivamente il futuro del Friuli Venezia Giulia.
Il “matrimonio” con il sindaco di Rivignano Teor Mario Anzil, promotore del processo di semplificazione costituito da due sole province autonome del Friuli e di Trieste, alla stregua di quanto fatto a Trento e Bolzano, che garantirebbero autonomia identitaria alla regione.
Proprio per discutere sulle questioni che attanagliano gli italiani e i friulani, cioè referendum costituzionale e conseguenze specifiche per il Friuli Venezia Giulia, si sono incontrati a Rivignano nella cantina de Al Morarat, il professor Sergio Cecotti, il capogruppo alla camera della Lega Nord Massimiliano Fedriga (classe 1980) e il sindaco di Rivignano Teor Mario Anzil, in una sala gremita con la gente fuori che non trovava posto.
Piace a tutti quando c’è l’opportunità di scambiarsi idee e opinioni senza dover obbligatoriamente rispettare i dettami di un partito, così le domande del pubblico sono piovute copiose e pertinenti, consentendo ai tre personaggi di esporre chiarimenti e punti di vista diversi, ma accomunati dal desiderio di fare chiarezza per consentire a ognuno di esprimere la propria preferenza sulla base delle informazioni acquisite. D’altronde in questo caso le opinioni sul referendum del 4 dicembre sono divergenti e slegate all’interno di quasi tutti i partiti, a cominciare da quello del presidente Renzi.
L’intervista al sindaco Anzil è disponibile con un altro articolo nel nostro sito, mentre qui potete trovare gli interventi del professor Cecotti e dell’onorevole Fedriga.
Marco Mascioli