Se per un profugo garantisci servizi per 1000 euro al mese, è chiaro che l’italiano che è costretto a vivere con 300 euro si incazza. Lo sottolineano in una loro nota Paolo Menis e Stefano Patuanelli, portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio Comunale a Trieste, intervenendo a proposito della questione Profughi in città. Invitando l’onorevole Fedriga della Lega ad evitare di dare lezioni sulla povertà dall’alto degli ottomila euro mensili che percepisce, i due rappresentati Cinque stelle, ricordano che la tensione in Italia sul tema dei migranti è alimentata da un lato da un vero e proprio giro di affari attorno alla gestione dei profughi sul quale si è fiondata la criminalità organizzata; dall’altro si alimenta ogni giorno, per un pugno di voti, una guerra tra poveri.
Reddito di cittadinanza per ridare dignità ai residenti in difficoltà ed alzare l’asticella dei diritti; assumere 15.000 giovani per velocizzare le pratiche dei richiedenti asilo; più risorse alle forze di polizia per garantire la sicurezza dei cittadini.
Sono queste le soluzioni proposte dal Movimento, chiosa la nota.
NOTA ICS SULLA PRESENZA DEI PROFUGHI A TRIESTE
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Nel frattempo l’ICS Consorzio Italiano si Solidarietà Ufficio rifugiati -Trieste ha diramato una nota ad integrazione di alcune notizie diffuse dalla stampa, in relazione alle presenze a Trieste di richiedenti asilo che non hanno ancora una sistemazione in accoglienza, si precisa che alla data
odierna i richiedenti asilo in questa situazione sono 95 (e non 130), a seguito dell’apertura nelle
ultime ore di un rilevante numero di posti in accoglienza diffusa.
Il dato su cui si richiama l’attenzione è che le persone senza destinazione sono nella quasi totalità
arrivate negli ultimi giorni (ovvero da inizio novembre) e che pertanto l’attesa dell’ingresso in
accoglienza è, al momento, abbastanza breve.
Pur con le inevitabili difficoltà, il sistema di accoglienza triestino cerca pertanto di rispondere alle
esigenze di accoglienza, intervenendo con la maggiore tempestività possibile anche in attesa di
auspicabili trasferimenti in altre città, anche fuori regione.