24/07/2024

Un evento che si ripete ogni anno da tempo immemore, non dovrebbe essere una notizia. Eppure quando il ministero pubblica i risultati degli esami di maturità, oppure si spulciano le statistiche universitarie o degli istituti comprensivi di tutta la nazione, si rimane sempre un po’ basiti nel riscontrare che lo “stivale”, in base ai voti elargiti, è capovolto.

La Puglia detiene il record assoluto con 1066 studenti che escono con la lode dagli esami di maturità, pari al tre per cento degli studenti, seguiti dalla Campania con 860 e il Lazio con 574. Friuli Venezia Giulia e Veneto, raggiungono solo lo 0,9 per cento dei super-promossi.

Il MIUR riporta un miglioramento generale dei voti anche se lieve rispetto lo scorso anno: 99,6% dei maturandi è stato promosso, contro il 99,5% del 2017. In aumento le lodi: 1,3%, un anno fa erano l’1,2%. I 100 salgono al 5,7%, rispetto al 5,3% dell’anno scorso. Le ragazze e i ragazzi con un voto fra 91 e 99 sono il 9%, nel 2017 erano all’8,5%. Il 19,6% delle studentesse e degli studenti ha conseguito una votazione tra 81 e 90, rispetto al 18,9% dello scorso anno. Leggero aumento i 71-80: salgono al 28,8% dal 28,6% di un anno fa. Insomma fanno figure meschine ai concorsi, non superano gli esami d’ammissione all’università, ma i voti di certe scuole superiori sono sempre più alti.

Forse siamo autorizzati a dubitare della coerenza di giudizio dei docenti, sulle differenti capacità degli esaminatori e sulle diverse unità di misura adottate, giacché le prove di maturità sia scritte, sia orali, con l’esclusione dei quiz, hanno ampio margine di soggettività. Un componimento d’italiano e un’interrogazione orale, possono essere giudicati in maniera completamente diversa tra una commissione e l’altra.

I risultati concreti poi si vedranno in futuro, nella vita, ma intanto chi decidesse di partecipare a concorsi pubblici sarebbe sicuramente avvantaggiato dal voto più alto, mentre chi aspira a soddisfazioni imprenditoriali nel privato, rimarrà facilmente scottato dall’inutilità delle “lodi meridionali” elargite forse con troppa facilità.

Nessun dubbio sulle capacità delle diverse commissioni d’esame, ma si è tentati di supporre che la severità e considerazione non sia per nulla uguale in tutta Italia.

Coloro che per diversi motivi (per lo più di salute), non si sono potuti presentarsi agli esami, potranno partecipare alla sessione straordinaria: prima prova di maturità il 18 settembre; seconda prova il 20 settembre; terza prova il 24 settembre e la quarta, se prevista, il 26 settembre. Gli orali inizieranno dopo la correzione degli scritti.

Un altro problema che affligge l’ambiente scolastico , che forse a breve troverà una soluzione, è la carenza di dirigenti scolastici. Una scuola, o peggio, un istituto comprensivo (spesso un insieme di scuole), senza una guida avrà certamente difficoltà gestionali. Ci sono dirigenti assegnati a talmente tante scuole e a una notevole distanza, da non poter garantire la presenza opportuna nei vari istituti.

Ora è stato avviato il concorso nazionale per il reclutamento di 2.425 dirigenti scolastici, di cui 9 saranno destinati alle scuole in sloveno o bilingue presenti in Friuli Venezia Giulia. I candidati dovevano essere quasi 35.000, ma oltre il 30% non si è presentato già alla prima prova.

Il precedente concorso si è svolto ben sette anni or sono e la situazione nel frattempo si è aggravata notevolmente. In Italia ci sono quasi 1.200 posti vacanti e 1.748 reggenze, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi presso altre amministrazioni o sindacati.

Si dice in Italia che il problema della politica è rappresentato in primis dagli elettori (tra coloro che non votano e quelli che non

Liceo Classico Stellini in Piazza I° Maggio

sanno cosa votare sono sicuramente oltre il 50%), nel mondo dell’istruzione sono i genitori che, nella stragrande maggioranza dei casi, influiscono negativamente nella formazione degli alunni. Se la prendono con gli insegnanti e i dirigenti scolastici perché hanno “sbagliato” nel dare un voto negativo. Professori accoltellati, minacciati, derisi, denunciati o aggrediti, sia da studenti senza educazione e rispetto, sia da mamme e papà che, avendo generato un figlio eccezionale, si sentono superiori a chiunque.

Emerge la crescente necessità di cuscinetti tra le richieste delle famiglie sempre più personali e spesso irragionevoli e quelle dei docenti che invece devono tener conto degli interessi di un gruppo. Le famiglie sono sempre più protettive nei confronti dei figli e chiedono alle scuole di adattarsi alle esigenze degli alunni, mentre un tempo era l’alunno a doversi adattare alle regole delle scuole.

Oggi molti genitori non pensano che i loro figli debbano imparare nozioni a scuola e le famiglie occuparsi di impartire loro l’educazione e il rispetto, bensì loro si prendono la briga d’insegnare agli insegnanti. Il ruolo dei professori è stato svilito, non hanno più l’autorevolezza e l’autorità di un tempo. I genitori, magari avendo conseguito un titolo di studio, si erigono a controllori dell’operato negli istituti, al punto che oggi c’è il consiglio d’istituto dei genitori che riesce a cacciare la direttrice didattica per evidenti questioni di antipatia.

Basta leggere i Rav, i documenti di autovalutazione delle scuole, per comprendere il disagio sempre più diffuso di un rapporto con i genitori che, come denunciano gli istituti, delegittima la funzione istituzionale delle scuole e ostacola la crescita serena e consapevole dei ragazzi.

Il Friuli Venezia Giulia ha subito un attacco da parte del precedente governo regionale di cui pochi sono consci: con l’eliminazione delle province, c’è stata una rivoluzione delle competenze anche in tema scolastico. Prima le scuole superiori erano di loro competenza, mentre ora sono passate ai rispettivi Comuni. Le UTI continuano ad essere sconosciute e inutili, mentre i Sindaci devono provvedere alla manutenzione di tutti gli istituti.

Udine ha la fortuna che sia il Sindaco Fontanini ha appena terminato l’incarico di presidente della ex provincia di Udine, sia alcuni assessori sono usciti di recente dall’esperienza a livello provinciale. In questo caso l’attuale assessore all’Istruzione, Pari Opportunità, Politiche per il superamento delle disabilità della città di Udine, Elisa Asia Battaglia, ha un’esperienza come assessore provinciale alle Politiche per la famiglia, Politiche giovanili, Pari opportunità, Informatizzazione e Politiche Sociali.

Sin dai primi giorni del suo mandato negli uffici competenti per risolvere i problemi delle scuole di Udine.

Marco Mascioli

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