L’affollato incontro in Regione a Udine, dedicato alla tappa del Giro d’Italia sul monte Lussari, è stata occasione per tributare al patron Cainero i meriti di aver portato in regione, fin dal 2003, ben 26 tappe del Giro e di aver lanciato questa tappa esclusiva , unendo l’augurio di pronta ripresa dal malore che lo ha costretto a tenersi lontano dalle più recenti fasi organizzative. Un incontro servito anche a puntalizzare sulle polemiche, anche accese, che hanno riguardato il rifacimento della strada sul Lussari, che aveva problemi di sicurezza importanti. Per venirne a capo, la reghione ha operato con correttezza e rispetto nei confronti dell’ambinete, coinvolgendo le popolazioni e coloro che hanno titolo di rappresentare i loro interessi e le loro opinioni. Lo ha chiarito ha chiarito il vicegovernatore con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi in occasione della presentazione della brochure che raccoglie tutti i ricordi delle 26 tappe organizzate da Enzo Cainero in Friuli Venezia Giulia.
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Riccardi è intervenuto assieme all’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini dopo aver tracciato un ricordo commosso di come questa ultima tappa sia stata “disegnata” e poi promossa dal patron del Giro Fvg.
“La strada era stata colpita duramente nell’alluvione del 2005 e con i fondi straordinari di quell’emergenza la Regione aveva deciso di intervenire perché erano a rischio il versante e alcuni tornanti. Ma – ha spiegato il vicegovernatore – quelle opere non erano state completate. In seguito a Vaia, nel 2018, segnalammo la necessità di interventi che facevano parte di un perimetro riconosciuto dalla Protezione civile nazionale nei Comuni colpiti dalla tempesta e così furono completati i lavori avviati del 2005. Abbiamo poi destinato altre risorse del bilancio della Regione per realizzare un’opera che ora dopo il Giro resterà a servizio della comunità”.
“Non mi sono piaciute molte cose che ho letto in questo periodo e penso che il lavoro di tanti vada difeso: la ventesima tappa Tarvisio-Monte Lussari del 106mo Giro d’Italia è una straordinaria occasione per questa terra. Mi assumo la responsabilità di quanto è stato fatto. Ne abbiamo viste tante, anche assieme a Enzo Cainero, ma non voglio ridurmi alla cultura di qualcuno – ha concluso il vicegovernatore – che semplifica e voglio invece continuare a realizzare i sogni”.
A ringraziare la Regione per il supporto che, sia attraverso la Protezione civile sia attraverso PromoTurismo, non è mai mancata è stato il figlio di Enzo, Andrea Cainero, che ha ricordato anche la portata dell’evento: 200 paesi collegati, 1.200 giornalisti, 650 milioni di persone che seguiranno la carovana rosa.
“È la Regione a ringraziare Enzo Cainero, un leone a cui auguriamo di tornare a bordo pista al più presto: ci rasserena molto la bella notizia che le sue condizioni sono in ripresa” ha esordito Bini, ricordando che “per il friuli Venezia Giulia il Giro non è solo una manifestazione importante ma anche l’occasione per fare conoscere spaccati paesaggisti e bellezza della nostra regione”.
Anche l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, presente in una sala gremita di sporti ed autorità- uno tra tutti il campione Alessandro De Marchi – ha sottolineato il grande lavoro di squadra che a vario livello tutti stanno svolgendo perché la manifestazione sia all’altezza delle aspettative dell’orgoglio del patron Cainero.
“Pedalare assieme, in squadra, è quello che ha insegnato sempre Enzo Cainero. Sono certa che sarà fiero dell’impegno della nostra laboriosa comunità” ha concluso Zilli.