27/07/2024

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento del 4 novembre,in piazza Unità a Trieste ha definito la città simbolo e metafora della complessa storia italiana del ‘900 con le sue tragedie – la proclamazione delle leggi razziali e il dramma delle foibe – sorte dall’arroganza, da ideologie dominate dall’oscurità della mente e della ragione.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, a margine della cerimonia a ricordo della fine della Grande Guerra, per celebrare il Giorno dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze Armate alla quale hanno preso parte, tra le autorità civili e militari,il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il governatore del FVG Massimiliano Fedriga. Oggi è dunque una giornata di unità, di Stato – ha detto Zanin – un giorno significativo, permeato da un sentimento

comune e un comune obiettivo: recuperare quel senso collettivo e positivo di solidarietà e fratellanza che ci deve orientare nel presente e ispirare nel futuro.

“I 100 anni di Trieste italiana sono un’occasione per ricordare tutte le vittime della Grande Guerra e celebrare, al contempo, una città la cui grandezza è figlia delle asperità di una storia complessa, ricca e talvolta drammatica”. Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della cerimonia

che si è tenuta a Trieste “Mi piace dunque pensare a questa data – ha aggiunto Fedriga – non come elemento di rottura con il passato ma come punto di arrivo di un percorso che, a tre secoli dalla nascita del porto Franco (che cadranno il prossimo anno ) , ha trasformato un piccolo centro abitato in snodo commerciale e culturale per la Mitteleuropa e per il mondo”. Fedriga, presente anhe nella parte di cerimonia che si è svolta a Redipuglia, sempre alla presenza del Capo dello Stato, ha detto che “Qui sono celebrati e ricordati gli eroi della Grande Guerra e la fine di un confitto che ha colpito pesantemente tutta Europa, ma la cui fine ha posto le basi per la nascita dell’Europa come noi la conosciamo. Un’Europa di pace dove si convive, si dialoga e si costruisce insieme”.

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