La carriera diplomatica non va più vista come un elitario percorso che colloca pochi e selezionati giovani nell’ambito delle attività dell’alta diplomazia e delle più importanti organizzazioni internazionali.
Per molto tempo la laurea magistrale del Corso di Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia, istituita dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, è stata vista da molti sotto questa luce, nonostante si descrivessero nelle motivazioni del corso aspetti più ampi di impiego della diplomazia e tanto da far fiorire leggende sul censo sociale necessario a far carriera. Oggi sono mutati i tempi ed una preparazione storico-politologica, giuridica, economica, tipica dell’addetto diplomatico si può applicare ad altri contesti come le ONG, le pubbliche amministrazioni a livello intermedio, le imprese private vocate all’export fino al terzo settore, alle associazioni operanti nella cooperazione internazionale.
Questa laurea magistrale, ed è la novità, assumerà il nome di Corso in Diplomazia e Cooperazione internazionale, con particolare riguardo alla gestione del rischio ambientale, che la differenzia da analoghi corsi a Messina e a Perugia. Il rinnovato obiettivo è quello di formare esperti in diplomazia su livelli istituzionali e privati diversi compresi quelli dell’urban planning e dell’accoglienza e gestione dei migranti, in funzione del loro inserimento economico e lavorativo.
Della nuova impostazione del corso ne parliamo con il nuovo direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’università di Trieste, professoressa Sara Tònolo…
Sara Tònolo, Direttrice Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università di Trieste.
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