Tra le tante iniziative solidali allo scopo di raccogliere fondi per aiutare la popolazioni colpite dal terremoto nell’Italia centrale, anche a Codroipo, con le Proloco, la Confcommercio e l’amministrazione Comunale hanno voluto organizzare una cena con la matriciana per Amatrice. Sfruttando l’opportunità del tendone in piazza Garibaldi, prima che venisse rimosso dopo i festeggiamenti di san Simone, con cinque euro si poteva mangiare un piatto di matriciana, una bibita e un caffè.
Tanto per cambiare, la cucina italiana è motivo di discussioni per le origini dei piatti e in questo caso anche per il nome: amatriciana o matriciana? In effetti scavando alla radice, si può notare come le differenze tra le due ricette siano notevoli: in bianco e senza cipolla ad Amatrice, con il sugo e la cipolla a Roma. La ricetta in realtà sembra essere nata a Roma e gli abitanti di Amatrice ne crearono una copia riveduta e corretta.
L’invenzione è rivendicata dai romani, cui sarebbe stata soltanto ispirata dai pastori amatriciani i quali, durante il periodo estivo, erano soliti spostarsi a Roma per vendere i loro prodotti caseari e le carni ovine e bovine. La “Matriciana” nasce quindi probabilmente a Roma e da Amatrice eredita solo alcuni ingredienti base: infatti i pastori provenienti dai territori confinanti con l’Abruzzo e l’alto Lazio pascolavano le greggi nelle campagne romane, portandosi dietro alimenti facilmente conservabili (pecorino, guanciale). Solo dopo, a Roma l’Amatriciana diventa Matriciana, con la fondamentale differenza del soffritto di cipolle e del pomodoro.
Intanto è stato ammirevole il gesto di Pro Loco, Confcommercio Codroipo e del Comune che a proprie spese hanno acquistato gli ingredienti, hanno allestito la cucina, i tavoli, i banconi e tutto il necessario, dato che la Latteria di Coderno aveva già sbaraccato tutto. In collaborazione con alcune associazioni (la più riconoscibile era OverBugLine Rugby Codroipo) hanno distribuito piatti di matriciana preparati al momento, al dente, squisita.
Un successo strepitoso, nell’arco di oltre tre ore di servizio sono stati centinaia i cittadini che hanno aderito all’evento, sapendo di fare beneficenza e approfittando di gustarsi una cena in piazza tra amici, ricordando che l’eventuale secondo piatto di pasta sarebbe costato solo un euro in più.
Poi c’è stato qualcuno particolarmente sensibile che ha voluto donare banconote e non ha nemmeno mangiato (il sindaco Fabio Marchetti).
Marco Mascioli