Ampliare i progetti di formazione destinati ai detenuti offrendo loro, nei casi stabiliti dal Tribunale, la possibilità di partecipare a corsi e tirocini presso enti accreditati e aziende, rafforzando in questo modo le possibilità di un inserimento nel mercato del lavoro.
Questo il concetto espresso dall’assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, a margine dell’incontro che si è tenuto a Trieste con il Garante regionale dei Detenuti, Pino Roveredo, e il direttore della casa circondariale del capoluogo giuliano, Silvia Della Branca.
Come ha spiegato l’assessore, la Regione già sostiene con 1 milione e 500 mila euro l’anno corsi di formazione all’interno delle carceri; tuttavia, su segnalazione del Garante, è emersa l’esigenza, per i detenuti ritenuti idonei, di partecipare ad un’esperienza formativa nelle imprese.
Panariti ha spiegato che saranno fatte tutte le verifiche necessarie con l’Agenzia regionale per il Lavoro per capire quali siano i fabbisogni e le disponibilità delle aziende in relazione a questo tipo di progetto, per il quale può avere un ruolo attivo anche il mondo della cooperazione sociale.
La Regione, attraverso il Fondo sociale europeo, sostiene 37 progetti, suddivisi fra le carceri di Trieste (nove), Udine (cinque), Pordenone (cinque), Gorizia (quattro) e Tolmezzo (14), per un totale di 9.870 ore di formazione che coinvolgono circa 400 detenuti.
Questa offerta formativa comprende: elementi base di ristorazione, tecniche di pulizia e sanificazione, tecniche per le piccole manutenzioni in edilizia e falegnameria, tecniche di orto-floricoltura, di agricoltura biologica, di trasformazione dei prodotti agricoli e di gestione dell’azienda agricola.