23/07/2024

Migliore accuratezza di trattamento rispetto al passato grazie a un sistema di imaging integrato che confronta in tempo reale il bersaglio da trattare con l’effettiva area di irradiazione: è una delle principali caratteristiche del nuovo acceleratore lineare di ultima generazione, True Beam, apparecchiatura utilizzata al CRO in ambito radioterapico e radiochirurgico stereotassico, tecniche ad alta accuratezza e complessità che utilizzano fasci di radiazioni che con precisione millimetrica si concentrano su tumori di piccole e medie dimensioni.

L’apparecchiatura – del valore di circa 3 milioni di euro – consente altresì aggiustamenti del posizionamento del Paziente in remoto via computer grazie al lettino robotizzato nonché l’abbattimento di almeno la metà del tempo di trattamento

Sui tumori cerebrali è possibile somministrare un’elevata dose di radiazioni «risparmiando quasi completamente il tessuto cerebrale sano circostante – precisa Mauro Arcicasa, responsabile Neoplasie Sistema Nervoso. Ciò permette di dimezzare sia la percentuale di dose in meno di 5 mm, sia la dose integrale. Sebbene il nome evochi la chirurgia, la radiochirurgia non comporta alcun intervento chirurgico effettivo. Infatti, le radiazioni erogate dall’esterno del paziente da apparecchiature di alta tecnologia – prosegue Arcicasa – danneggiano o distruggono il DNA delle cellule tumorali all’interno del paziente, impedendo loro di riprodursi».

In passato la terapia prevedeva l’impiego di sistemi di immobilizzazione/posizionamento del paziente rigidi e solidali alla testa del paziente, i frame stereotassici, che in taluni casi dovevano essere anche agganciati al cranio, risultando del tutto non confortevoli e a volte anche cruenti.

«Gli attuali sistemi di imaging, nel passato non disponibili, di cui i nuovi acceleratori lineari come True Beam sono equipaggiati – come spiega Giovanni Franchin, Direttore della SOC di Radioterapia Oncologica – consentono imaging 3D on line pre trattamento, quindi la verifica dettagliata e accurata del posizionamento del paziente e la localizzazione accurata del bersaglio, e quindi permettono di sostituire i vecchi e rigidi frame stereotassici con una maschera termoplastica con morso, la quale permette di fissare, in modo preciso e non cruento, la testa del paziente al lettino di trattamento.».

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