14/09/2024

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La vita è un  viaggio e il modo in cui lo afforntiamo dipende dal senso che le diamo, dalle conoscenze che abbiamo, da ciò in cui crediamo o non crediamo. E il senso della vita contiene il “domandone” , si sarebbe detto in un quiz di storica memoria: cosa ci attende dopo la morte? una domanda repressa, evitata, accantonata che facilmente  riemerge dal nostro inconscio dopo eventi  negativi che segnano la nostra vita, come una perdita di una persona cara, di un amico, o dopo o nel mezzo di una seria malattia. Sì…perché se non si è in presenza di questi eventi… egotismo ed egocentrismo provvedono a seppellire o a rimandare questa domanda….ma c’è anche la curiosità determinata  da quella sete di conoscenza che è frutto  della sensibilità personale e cultura, che porta a spostare i confini, incrociando nuovamente la domanda. Ne parliamo con Guido Tonizzo, che  questa domanda non solamente se l’è posta intimamente ma  l’ha, per così dire, fatta rimbalzare continuamente nelle  interviste  ad esponenti della cultura, raccolte  nel suo libro “Vita, conoscenza e mistero, interviste sull’ignoto”, edito da  Caosfera. Tonizzo che nella postfazione del libro è definito un ingegnere elettronico, musicista e mental coach oltre ad essere co-autore anche di un libro precedente dal titolo “Il libro del cambiamento” e del cd suoni e benessere.In una parola sola Tonizzo è un eclettico…siamo andati a trovarlo…per porgli alcuni quesiti …partendo proprio dall’eclettismo.

ingegnere, musicista. mental coach. L’eclettismo significa mente aperta, capace di raccordare interessi tra loro apparentemente anche distanti ed inconciliabili…essere eclettici è uno stato di grazia oppure tutti potrebbero esserlo…se non fossimo  , come scrivi nel tuo libro. ingranaggi vincolati e condizionati  di  una macchina  sociale  che di questi ingranaggi ha bisogno per sopravvivere ora, prima di continuare ascoltiamo un brano composto da Guido Tonizzzo.  Vuoi presentarcelo brevemente, tratteggiando magari anche richiami artistici, messaggi e valori che vuole trasmettere?

In quale arco temporale ed emotivo si è siluppato il  Tonizzo che abbiano oggi qui presente cioè ingegnere, musicista, mental coach…?

Parliamo dell’ultimo libro…ricchissimo di spunti, di testimonianze e di rimandi utili ad approfondire gli argomenti, anche complessi. Tu hai voluto rivolgerti a personaggi  che tra scienza, medicina, religione, psicologia, ricerca  di varia natura  portassero elementi a sostegno della tesi che la vita non termini con la morte. riproponendoti in un successivo libro di dare spazio anche alle  persone che non credono  alla continuazione dopo la morte. Come mai questa scelta di dividere nettamente i due mondi…

Tu scrivi di aver accettato con  questo libro di mettere in discussione le tue convizioni, nella speranza di saperne di più sul mistero della vita attraverso un’indagine aperta al contributo delle posizioni, del ragionamento di altri….

ma quali sono le convinzioni che tu hai messo in discussione?

Naturalmente questo libro non fornisce risposte assolute sul senso della vita in relazione alla sua caducità e provvisorietà ma ci fanno capire quanto il ragionamento umano possa essere sottile, e ambizioso…spingendosi molto in là su ambiti diversi.

Possiamo inziare a fare degli esempi…sulla base di quello che hanno testimoniato i vari personaggi..

Nel corso delle interviste più volte ai ringraziato i vari interlocutori per l’elevatezza dei pensieri, per il contributo offerto alla tua conoscenza ma c’è qualcuno più di altri che lascisato un segno più profondo, che ti ha fatto riflettere o ti ha creato turbamento?

Con quale deggli intervistati ti sei sentito, invece, più in sintonia, più vicino o che, comunque, pensi, sia più sulla strada giusta nella ricerca di risposte a cosa cìè dopo la vita. Per esempio quando si parla di energia, di fisica quanto meccanica, di metafgonia o altro…

grazie per essere stato con noi…

IN FOTO DI COPERTINA

da sx Gianfranco Biondi, Guido Tonizzo

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