11/09/2024

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato un controverso disegno di legge, proposto da quattro Comuni, Grantorto, Segusino, Santa Lucia di Piave e Resana, che qualifica il popolo veneto come minoranza etnico-linguistica nazionale, prepzrando così il terreno al patentino di bilinguismo, all’uso del veneto negli uffici pubblici e al suo insergnamento nelle scuole. COme riferimento a questa posizione, il Veneto si richiama alla Convenzione europea, varata dal COnsiglio d’Europa a tutela delle minoranze storiche. Inoltre, i Veneto si prepara ad organizzare un referendum per la richiesta di autonomia speciale.

IL PD ha osteggiato fino all’ultimo l’approvazione di questo disegno di legge, in quanto lo considera umiliante per i veneti. L’opposizione ritiene che sarà la Consulta a bocciare per incostituzionalità questa legge regionale, “coprendo di ridicolo tutti i veneti” e, comunque- affermano le opposizioni -fino alla sentenza, sarà opportuno attendere prima di applicare la legge. Di avviso diverso la maggioranza e lo stesso Luca Zaia, che vorrebbero invece l’applicazione immediata. Mai come con questo disegno di legge si era arrivati a tal punto nel riconoscimento delle spinte separatiste.

(ndr) Va considerato che il separatismo netto, inteso come non riconoscimento dell’annessione all’Italia, è uan oggettiva forzatura storica rispetto a quanto si potrebbe fare con decisione nell’articolare una vera Italia federata, di autonomie reali, credibili, forti e responsabili. Basta imparare dalla Germania o dagli States. Se il Veneto si allontana da Roma non è per tradimento verso la patria ma perchè si sentono traditi dalla patria. Per una stagione delle riforme, che tutti auspichiamo di immediata ripartenza, dopo il flop renziano, bisogna tener conto di questo e mettere al primo posto l’importanza degli assetti regionali, a costo di modificarne natura e dimensioni…altro che Senato!

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