La cultura come forma di investimento, leva per innovare e competere e, al tempo stesso, volano occupazionale. Questo il ‘fil rouge’ che unisce i due nuovi bandi Fondo sociale europeo presentati ieri dall’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione del Veneto, Elena Donazzan, in occasione del Festival della ristorazione in corso a villa Contarini, a Piazzola sul Brenta.
Il primo bando riserva un milione di euro per progetti rivolti al ‘sistema creativo e culturale’, cioè archivi, musei, biblioteche, editoria, arti dello spettacolo e visive. “La Regione – anticipa l’assessore – sosterrà con finanziamenti sino a 80 mila euro progetti per lo sviluppo delle competenze degli operatori delle istituzioni culturali, finalizzati all’innovazione digitale di televisioni, radio, musei, teatri, istituzioni culturali e comunicative. Il digitale non è solo il nuovo linguaggio di oggi e di domani, ma è una filosofia. I ‘nativi digitali’ hanno altri bisogni e altre modalità comunicative, per cui è necessario investire su nuove forme e nuove competenze delle imprese culturali”.
Il secondo bando valorizza la storia e il patrimonio culturale dei lavoratori e delle imprese del Veneto: la Regione mette in palio un milione di euro del Fondo sociale europeo per sostenere progetti che sviluppino o recuperino il patrimonio aziendale, inteso come beni materiali e immateriali e come storia di un sito produttivo e di un marchio aziendale. “Sono 3900 le imprese in Veneto che hanno più di 50 anni e tanto valore da comunicare – spiega l’assessore – Obiettivo di questo bando è finanziare progetti per la costruzione di archivi e musei del lavoro siti ed esperienze che ‘raccontino’ la storia di una idea produttive o di una comunità di lavoro, e che valorizzino luoghi e ‘marchi’ storici del Veneto.
Le nostre imprese, con la loro storia e i loro prodotti, sono elementi di attrazione per un turismo economico e culturale sempre più diffuso. Il Veneto ospita quindi una rete di ‘musei del lavoro’ che, se adeguatamente valorizzati, possono raccontare storie e ingegno dell’imprenditoria locale e contribuire ad accrescere il valore economico e finanziario delle stesse imprese, impiegando l’inventiva, la progettualità e le professionalità di giovani laureati in archivistica, lettere, storia, architettura, conservazione dei beni culturali. Il recupero della storia e della memoria aziendale diventa così fattore di competitività e genera nuova occupazione” .
“Il Veneto è la terra del lavoro –conclude l’assessore al lavoro – e credo che il nostro patrimonio di imprese, spesso più conosciuto all’estero che in patria, vada promosso, valorizzato e reso fruibile, anche in chiave creativa e culturale”. Entrambi i bandi si chiudono a giugno.