23/07/2024

Due vale sempre più di uno. Conoscere due lingue, infatti, è molto meglio che conoscerne una soltanto. Approfondire i contenuti di due culture vale molto più che assimilarne semplicemente una.

Questo semplice concetto, enunciato riassume i principi che costituiscono la base della III Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena ospitata a Trieste nell’aula consiliare.

L’evento, organizzato dall’Assemblea legislativa Fvg presieduta da Piero Mauro Zanin e moderato dal consigliere delegato dall’Ufficio di presidenza, Igor Gabrovec, è stato caratterizzato da una nutrita partecipazione in presenza, facendo registrare anche decine di adesioni in collegamento telematico.

La Conferenza si è sviluppata partendo dall’intervento introduttivo di Gabrovec che ha rimarcato “il lavoro della cabina di regia che, , ha consentito di presentare 5 relazioni tematiche tecnico-scientifiche.

Per l’assessore regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, senza la peculiarità di sloveno, tedesco e friulano la nostra sarebbe una Regione come tante altre. Quindi, rimane un duplice obiettivo: promuoverle per motivi storici e identitari ma anche, per salvaguardare la nostra autonomia.

Il segretario di Stato della Repubblica di Slovenia, Dejan Valentincic, è intervenuto in videoconferenza auspicando “conclusioni chiare per capire quali norme non siano ancora state attuate pienamente, affinchè lo sloveno divenga un fatto quasi scontato nella Pubblica amministrazione e si affermi ovunque in maniera compiuta. La Slovenia garantisce un sistema esemplare di tutela delle minoranze e ci siamo sempre accostati in maniera propositiva nei confronti dei Paesi limitrofi: ora ci attendiamo ulteriori progressi, seguendo con attenzione le linee guida che emergeranno da questi studi, una delle basi sulle quali fondare la collaborazione futura”.

La senatrice Tatiana Rojc, dal canto suo, ha evidenziato come “un sistema scolastico trilingue costituirebbe un’ottima base per la conoscenza del territorio, della storia e della cultura, ma anche uno strumento per una costruttiva collaborazione transfrontaliera e un concreto sviluppo economico.

Cinque le relazioni che si sono susseguite, presentate in versione bilingue e capaci di portare cifre, indicazioni e idee innovative come quella legata alla creazione di una sorta di Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef) anche per lo sloveno.

Sull’idea “Istituzionalizzare ulteriormente la lingua slovena attraverso un’agenzia regionale espressamente riservata si è soffermato il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Piero Mauro Zanin. Zanin ha anche tenuto a evidenziare due elementi fondamentali per supportare in maniera compiuta le lingue minoritarie.

“L’insegnamento, pensato non più a vantaggio di una semplice seconda lingua ma, piuttosto, di un idioma veicolare, affinchè possa diventare patrimonio dei giovani fin dai primi anni di vita, rendendoli bilingui o, addirittura, trilingui. Ma anche la volontà di far diventare lo sloveno – ragionamento che vale anche per friulano e tedesco – un’autentica lingua sociale, presente non solo nella famiglia”.

“Ben vengano, dunque, momenti di verifica come questo – ha concluso Zanin – per individuare ciò che funziona, ma anche per identificare la strada per migliorare ulteriormente attraverso progetti concreti e sviluppi innovativi.

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