14/09/2024

DI GFB

Gli albergatori aderenti a Confcommercio Udine Federalberghi e della rete “Udine chiavi in mano”, anche se non potranno chiudere le loro attività, si dicono «completamente d’accordo» con la decisione dei pubblici esercizi aderenti a Confcommercio di chiudere i locali dalle 18 di lunedì 8 luglio, come atto di protesta e di solidarietà verso i gestori penalizzati dall’ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto nei locali pubblici a partire dalle 21 (dalle 18 in borgo stazione) e la somministrazione dall’una di notte a Udine.

Gli albergatori informeranno i turisti sui motivi della serrata, cercando di ” regalare loro, comunque, la migliore esperienza possibile” e premurandosi di non far loro patire disservizi per le chiusure.

Prima di dar seguito al testo integrale della nota degli albergatori di Confcommercio Federalberghi , che noi volentieri rilanciamo, non posso non considerare con amarezza che una città come Udine, cittadina se la poniamo in confronto ad altre città molto più grandi così come lo sono le loro complicate derive, avrebbe margini per non giungere a queste legittime proteste, che sono deleterie per chi le affronta e danneggiano l’immagine della città agli occhi di turisti che oraci sono, ma che sono stati inseguiti per molti anni e a suon di milioni di euro di denaro pubblico investito. Per dirla francamente…i turisti se ne fregano delle motivazioni che possiamo dargli sui disservizi conseguenti alla serrata. Ritorneranno a casa con un ricordo negativo. Cosa ci aspettiamo che dicano?…poverini, siamo dalla vostra parte, comprendiamo e sottoscriviamo?…per favore!! il turismo è un prezioso assett sul quale l’intera regione sta investendo e perché non si buttino i soldi dalla finestra, i problemi che potrebbero interferire vanno risolti subito e con coraggio, sia per prevenire azioni di protesta estreme che per costruire un clima sociale che rifletta serenità e sicurezza. Che non vuol dire agire esclusivamente sul potenziamento dei controlli, anche se ora è diventato necessario e non più derogabile. Per un turista è meglio vedere qualche divisa in più che locali con la serranda abbassata. O no?

Il testo della nota

Gli albergatori di Confcommercio Federalberghi e della rete “Udine chiavi in mano” non potranno chiudere le loro attività, ma si dicono «completamente d’accordo» con la decisione dei pubblici esercizi aderenti a Confcommercio di chiudere i locali dalle 18 di lunedì 8 luglio, come atto di protesta e di solidarietà verso i gestori penalizzati dall’ordinanza che vieta la vendita di alcolici da asporto nei locali pubblici a partire dalle 21 (dalle 18 in borgo stazione) e la somministrazione dall’una di notte a Udine.

Sono passate due settimane dall’omicidio di Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese che si era da tempo perfettamente integrato in città. I titolari delle strutture ricettive stanno cercando di spiegare ai clienti quanto è accaduto e, proprio in vista di lunedì, spiega il consigliere provinciale di Federalberghi Udine Edoardo Marini, «li informeremo delle motivazioni della serrata che potrà far percepire la città particolarmente mesta, ci premureremo di non far loro patire disservizi per le chiusure, pur riconoscendo le ragioni di pubblici esercizi penalizzati da ordinanza che li fa sentire parte del problema quando invece realizzano il presidio sociale».

I turisti, ovviamente, dovranno essere accolti e serviti anche lunedì sera. «Il primo problema sarà di regalare loro, comunque, la migliore esperienza possibile – dichiara, con Marini, anche la vicepresidente di “Udine chiavi in mano” Giuliana Ganzini –. Ma ciò non toglie che saremo vicini ai colleghi dei pubblici esercizi impegnati in una sofferta chiusura dei locali. E dunque spiegheremo ai turisti di come si tratterà di una giornata particolare, con la categoria che si sta interrogando su come mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza. Uno sforzo di cui beneficeranno proprio le persone che visiteranno una città che non vede l’ora di recuperare la serenità di un tempo».

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