di Marco Mascioli
Era la tredicesima serata di gala a Talmassons, ormai una tradizione di fine estate, sempre con ospiti eccellenti come Mogol due anni fa e la ventenne associazione FVG Gospel Choir, con l’ensemble vocale “The NuVoices Project” dello scorso anno. Quest’anno però c’è stato un evento davvero eclatante con la cantante che da molti è considerata la migliore d’Italia in attività: Antonella Ruggiero.
Nonostante non sia stato promosso a dovere (per esigenze logistiche) il pubblico era numerosissimo e dissipato ovunque nel piazzale del municipio di Talmassons. Seduti o in piedi, anche sui muri, tantissimi hanno voluto sentire la sua voce, meglio ancora perché accompagnata dall’orchestra dell’accademia musicale Naonis di Pordenone, diretta dal maestro Valter Sivilotti.
La presentazione dell’evento è stata fatta direttamente dal Sindaco Fabrizio Pitton che dal palco ha ringraziato tutti i presenti e ricordato lo scopo del gala annuale che è quello di stare insieme con l’intento di festeggiare la fine dell’estate (anche se c’è ancora un po’ di caldo…)
Con la sua voce Antonella Ruggiero può interpretare qualsiasi brano e con l’ultima produzione discografica ha voluto proprio dimostrare che anche scegliendo canzoni straniere a noi più o meno sconosciute, genera emozioni e brividi in chi l’ascolta.
La genovese voce storica dei Matia Bazar, canta con un nuovo progetto, in altre lingue, insieme al marito Roberto Colombo, nel disco “Altrevie”. Un nuovo album da solista, dopo dieci anni di silenzio, che sembra senza tempo, non ha nulla a che vedere con il mondo musicale moderno.
Anche a Talmassons ha voluto accompagnare i presenti in un giro intorno al mondo, seguendo la storia, partendo da “Tu, musica divina”, risalente ai primi del ‘900, tra la prima e la seconda guerra mondiale, passando per numerose realtà dall’Africa alle Americhe, dall’oriente all’occidente, senza dimenticare i brani più famosi come Solo tu, Per un’ora d’amore, Roma, Ti sento, Cavallo bianco e, per chiudere, “Guantanamera”.
Innegabile che il marchio che le rimarrà addosso per sempre è quello dei Matia Bazar, fondato e battezzato proprio da lei nel 1975, per intenderci Matia era il suo pseudonimo, sebbene lei abbia lasciato il gruppo nel 1990.