26/07/2024

In Slovenia sono stati registrati in un giorno 912 casi positivi, con un tasso di positività dei tamponi del 20,3%. La situazione epidemiologica pertanto sta peggiorando, per cui il ministro degli interni, Aleš Hojs, ha comunicato che è possibile, per i lavoratori transfrontalieri e gli studenti che entrano in Slovenia, effettuare test rapidi in postazioni allestite nei principali punti di frontiera. Dalla prossima settimana ci sarà l’obbligo di presentare un test negativo eseguito da non più di sette giorni, per entrare in Slovenia. 

Alle frontiere è stata aumentata la vigilanza. Che il coronavirus possa arrivare soprattutto dall’estero lo ha confermato pure il capo del settore consolare del Ministero degli Esteri Andrej Šter, di Lubiana il quale ha sottolineato la necessità di ridurre al minimo i viaggi turistici oltreconfine. Questi ha fatto presente che non possono essere vietati, ma sono caldamente sconsigliati.

In Slovenia, come in Croazia e quasi in tutto il mondo, la situazione Covid continua a registrare alti e bassi. Ora preoccupano i mutamenti del virus con i nuovi ceppi. Per esempio alcuni casi della variante sudafricana del coronavirus sono stati registrati in Croazia. 

Nella vicina Slovenia è stato segnalato il primo caso di variante sudafricana del virus, diagnosticato in un dottore di Maribor che era stato in Namibia. Intanto si sospettano altre persone che erano con il medico in Africa e che sono tornate con lui, che ora sono state sottoposte a test Covid19.  

In Slovenia sono già numerosi i casi di variante inglese del Covid-19 ed ora bisogna indagare tra tutte le persone che sono state in contatto con i pazienti, prima che si rendessero conto di essere stati infettati da Covid Sudafricano.  

Le decisioni dei singoli governi “europei” sono spesso molto differenti. In Slovenia le piste da sci con i relativi impianti di risalita, non sono mai state chiuse, anche se, dopo le gare di coppa del mondo, sono stati chiusi gli alberghi per non consentire un eccessivo pellegrinaggio verso le montagne, dove comunque la situazione è in miglioramento.   

La regione costiero carsica della Slovenia continua ad avere un preoccupante quadro epidemiologico e si trova pertanto in fascia rossa. La media dei contagi giornalieri è di circa 70 persone, ancora lontano dal limite dei 56 per tornare in fascia arancione. Continuo aumento di nuovi contagi nei comuni costieri: Capodistria, Pirano, Isola e Ancarano. Nelle regioni slovene in fascia rossa ora sarà possibile attuare la didattica in presenza per il primo triennio. Le lezioni si svolgeranno parallelamente all’esecuzione dei test antigenici per il personale scolastico. Oltre l’80 percento delle scuole dice di essere in grado di mettere in pratica questo sistema. 

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