“Chi viene ospitato e nutrito nelle nostre comunità ha il dovere di comportarsi rimanendo dentro il
perimetro della legalità. Quello dell’accoglienza infatti è un patto fondato sì sulla solidarietà, ma nel momento in cui viene violato non vediamo alternativa all’allontanamento dal territorio nazionale”.
E’ quanto ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a seguito del recente arresto a Tolmezzo di tre persone, di cui due profughi afghani richiedenti asilo, per spaccio di sostanze stupefacenti anche a minorenni. L’operazione che ha portato all’arresto degli spacciatori che, nella zona della stazione delle autocorriere, avevano organizzato una vera e propria centrale di vendita della droga, è partita dalla segnalazione di genitori la cui figlia si è sentita male a seguito di assunzione di stupefacenti.
“Bene ha fatto il Comune di Tolmezzo a dare supporto con gli agenti della Polizia locale all’operazione condotta dai Carabinieri – ha sottolineato la Serracchiani – dimostrando così che la sicurezza è un obiettivo perseguito da quegli amministratori che sanno agire in modo positivo anziché limitarsi a dire no”.
“Gli arresti di Tolmezzo dimostrano che le Forze dell’ordine presidiano il territorio, ma quanto accaduto chiede alle istituzioni competenti di applicare la legge con la massima severità”.
“Una severità – ha spiegato Serracchiani – che lo Stato è pienamente legittimato ad applicare, perché con la sua Marina è da sempre in prima linea a salvare vite umane nel Mediterraneo, così come in questi ultimi anni nessun governo si è tirato indietro davanti all’emergenza umanitaria dei migranti. Un approccio che però non può tollerare dall’altra parte atteggiamenti e condotte che vadano a discapito della sicurezza nei nostri cittadini”.