Ancora un caso di sequestro di merci potenziamnete pericolose per la salute. Questa volta è stata la tenenza di Schio della guardia di finanza a scovare ben 59 mila prodotti di bigiotteria non conformi alle normative relativamente a provenienza e composizione dei metalli. Bracciali, anelli, collane, orecchini: tutti pezzi dalla dubbia provenienza e dalla misteriosa fattura. I bijoux, infatti, non avevano i marchi di sicurezza dell’Ue, obbligatori e necessari per risalire all’origine della merce. Tutti i 59 mila pezzi appartengono allo stesso commerciante, in attività a Schio, ma con magazzino a Vicenza. Trattandosi di un illecito amministrativo, i prodotti non sono stati confiscati, e il commerciante, di origini indiane, ha ancora modo di tornare in possesso della sua merce facendo ricorso. Se l’uomo fosse in grado di documentare per conto proprio l’origine dei prodotti, potrebbe infatti dimostrare che la merce è a norma, anche se sprovvista dei marchi Ue. Se la documentazione dovesse essere ritenuta valida, il provvedimento di sequestro potrebbe essere revocato e l’indiano potrebbe evitare l’ingente perdita. Per ora il commerciante è stato multato e sta provvedendo a rate al pagamento della considerevole sanzione. Ogni anno la guardia di finanza sequestra migliaia di prodotti: vestiti contraffatti, merci pericolose, materiali non marchiati Ue o che riportano false diciture. Senza dubbio, il sequestro dei 59 mila bijoux è uno dei più importanti mai realizzati nella provincia vicentina.