01/09/2024

E’ partita da Trieste, estendosi poi in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Lazio, l’indagine della Guardia di Finanza che ha portato a scoprire un gruppo di imprenditori, attivi principalmente in Lombardia, che per pagare i tributi relativi ad ingenti quantità di olio combustibile acquistato dai depositi triestini, ricorrevano sistematicamente alla cosidetta “compensazione tra crediti e debiti fiscali ” che l’ordinamento fiscale italiano consente. In pratica chi ha debiti tributari, invece di pagarli con denaro, può compensarli con crediti, ad esempio dell’IVA, che vanta con lo Stato. Il ricorso continuo a questa formula ha destato i sospetti della Procura della Repubblica di Trieste, e da lì sono partire le indagini condotte dal Comando provinciale della della Guardia di Finanza , durate mesi, che hanno portato alla luce una colossale evasione fiscale pari a 18 milioni di euro. Dieci gli indagati tra imprenditori e commercialisti. Quattro gli arresti.

Sono stati individuati, in particolare, tre soggetti titolari, di diritto e/o di fatto, di 9 società del settore che, grazie all’attività di professionisti compiacenti, acquisivano crediti IVA fittizi generati principalmente da imprese decotte per poi compensarli con i tributi dovuti. I crediti, solo sulal carta, venivano ottenuti attraverso contratti di compravendita “formalmente” regolari, oppure mediante l’accollo/compensazione di posizioni IVA create da commercialisti compiacenti in capo a terzi soggetti ignari.

Sulla scorta del quadro investigativo ricostruito dalle Fiamme Gialle, la locale Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale di Trieste l’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti di 4 soggetti – tre imprenditori lombardi ed un commercialista toscano – principali artefici della frode, per i quali il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari.

Nei confronti di 10 indagati è scattato anche il sequestro preventivo “per equivalente” per un controvalore pari all’entità dell’evasione realizzata da ciascuno, per distinti importi complessivamente pari a circa 18 milioni di Euro.

Oltre a dare esecuzione agli arresti, i Finanzieri stanno procedendo a cautelare disponibilità finanziarie e possidenze immobiliari riconducibili, anche per interposta persona, agli indagati.

Nel corso degli ultimi mesi, le unità operative del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trieste hanno messo a segno numerose operazioni volte al contrasto dei traffici illeciti di oli minerali, intercettando numerosi carichi illeciti in transito attraverso il confine giuliano (sequestrati 46 autobotti/camion e circa 1,3 milioni di litri di gasolio di illecita provenienza).

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