Il 25 novembre è stata la giornata internazionale contro la violenza di genere. Le donne vogliono portare alla luce dei riflettori i casi di violenza contro il “sesso debole” e nel Medio Friuli ben dieci comuni e i rispettivi centri di aggregazione giovanili, aderirono con le “Scarpette Rosse”.
Ci furono diverse manifestazioni in alcune piazze d’Italia, ma nessuna ottenne lo scalpore ipotizzato. Si dovevano portare un paio di scarpe rosse, o da dipingere, anche nelle piazze dei paesi del Medio Friuli, mentre la conclusione dell’evento era previsto a Talmassons dove si sarebbero riuniti tutti i sindaci, gli assessori e consiglieri (principalmente quelli di sesso femminile) con i giovani del progetto Ragazzi si Cresce.
Se avessero organizzato per tempo, innegabilmente la piazza di Codroipo o sarebbe stata più adatta e illuminata, ma forse il sindaco non sarebbe stato comunque propenso ad avvalorare un’esibizione che aveva il solo scopo di fare notizia. Esibire le scarpette rosse di fronte a una decina di spettatori, con un centinaio di persone mobilitate sembra davvero assurdo.
A Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano e Varmo la partecipazione è stata a dir poco inesistente. Il numero di persone coinvolte per il ritrovo finale a Talmassons è stato notevole quando tutti gli organizzatori, dagli altri comuni, raggiunsero piazza V. Veneto.
Uno striscione a terra con le scarpette rosse esposte delimitava il territorio tra promotori e pubblico. Quasi un centinaio di persone dietro, una decina davanti (tra cui fotografi e giornalisti).
Sicuramente non erano presenti donne che subiscono violenze (rimaste a casa per la paura), ma nemmeno uomini da sensibilizzare (disinteressati delle opinioni altrui), bensì la famiglia di uno dei casi di femminicidio che accadde in Medio Friuli, alcuni anziani e qualche passante. Ebbi la sensazione che un post sui social network fatto bene, avrebbe avuto il medesimo significato ed effetto. Tanta scena e poca sostanza.
Manifestare contro la violenza sulle donne, contro la guerra, contro qualsiasi cosa, rimane pur sempre un sistema di portare l’attenzione su qualcosa che già avviene, senza alcuna proposta risolutiva. Come quando facevamo gli scioperi a scuola per la guerra in Vietnam o la fame nel mondo. L’importante era non andare in classe, che forse avrebbero interrogato!
A Codroipo, proprio dal 25 novembre, è trapelata la notizia dall’assessorato alla famiglia, cultura e istruzione del comune di Codroipo: in occasione della giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema della lotta contro le violenza sulle donne, è possibile accedere a uno sportello riservato all’ascolto e all’orientamento a favore delle donne; tra gli obiettivi del progetto antiviolenza c’è infatti quello di fornire a chi è vittima di situazioni di disagio familiare o atti persecutori, la possibilità di ricevere informazioni e supporto, anche attraverso una capillare e puntuale informazione erogata da un’equipe specializzata (psicologhe professioniste dell’istituto Irss di Udine).
I colloqui saranno svolti presso l’Ambulatorio Andos –Piazza Dante 1 – primo piano, ove è garantita la massima riservatezza, previo contatto con l’equipe. Chi desiderasse prendere appuntamento per un colloquio gratuito di orientamento sulle relazioni problematiche familiari e di coppia potrà contattare le psicologhe dell’IRSS con le seguenti modalità: inviare una mail ad: ascolto@irss.it, telefonare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 14 al numero 392/5435847, compilare la richiesta di appuntamento on line sul sito del Comune di Codroipo (banner Sportello d’ascolto del Progetto Antiviolenza).
A rinforzo di tale azione e nel segno di un progetto educativo a favore delle nuove generazioni sono stati attivati percorsi di formazione specifica sul tema della “parità di genere” nelle scuole di primo e secondo grado codroipesi; grazie al positivo coinvolgimento dello staff dirigenziale ed educativo degli istituti scolastici, sarà sviluppato un articolato programma d’incontri formativi con gli studenti; durante tutto l’anno di durata del progetto, saranno promosse conferenze aperte a tutta la popolazione e alle associazioni.
Forse la riservatezza e la competenza possono fornire risposte concrete a chi ha problemi di questa natura, che difficilmente vedremo manifestare in piazza, con o senza scarpette rosse. Iniziative sociali di questo genere regalano una piacevole sensazione di utilità a chi organizza, si diverte, magari condivide le immagini sui social network, ma i risultati non credo possano essere tangibili.
Seguire l’esempio della città di Codroipo porgendo una mano vera, da parte di tutte le assessore e le consigliere, anziché alzare la voce davanti a nessuno.
Le lotte, anche quella all’ignoranza, alla violenza o alla dipendenza, si vincono sul campo, non a forza di “like” sul web restando in poltrona o coinvolgendo dei bravi ragazzi volontari nelle sfilate in piazza col vestito nuovo.
Marco Mascioli
Music, film and photography on Clowdy.com