Il volume di Luzzato ha ricevuto il 52% dei voti, aggiudicandosi così con ampio margine la vittoria rispetto agli altri due finalisti selezionati dalla giuria scientifica fra 110 opere in gara: Fabio Todero con “Terra irredenta, terra incognita. L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918” (Laterza), che ha ricevuto il 24% dei voti e Filippo Triola con “L’orologio del potere. Stato e misura del tempo nell’Italia contemporanea (1749-1922)” (Il Mulino), che ha ricevuto il 23%.
La consegna del Premio Friuli Storia è prevista per il 26 ottobre a Udine. L’XI edizione del Premio Friuli Storia è realizzata con il
contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Fondazione Friuli, Poste Italiane, Banca di Udine Credito Cooperativo S.C. e Comune di Udine.
«La vittoria in così larga misura del libro di Sergio Luzzatto “Dolore e furore. Una storia delle Brigate rosse”, decretata dalla giuria dei lettori del Premio Friuli Storia, dimostra innanzitutto quanto sia viva va nel nostro Paese l’attenzione per la storia italiana, quanto sia forte il desiderio di conoscere gli aspetti e i problemi delle sue vicende al di là delle facili ricostruzioni e delle “rivelazioni” più o meno colorite – osserva il Presidente dell’Associazione Friuli Storia, Ernesto Galli della Loggia – Il libro di Luzzatto è un modello di completezza e di acribia storiografica, una lettura senz’altro impegnativa che dimostra altresì come intorno al premio sia cresciuta in questi anni una vera. e propria comunità di lettori culturalmente maturi e competenti: la migliore garanzia per il successo delle nuove e importanti iniziative che l’Associazione Friuli Storia si appresta a varare nei prossimi mesi». Il Premio Friuli Storia è l’unico riconoscimento in Europa per la saggistica assegnato da una giuria di lettori, che seleziona il vincitore all’interno di una terzina di finalisti selezionati da una giuria scientifica. Dei 403 lettori che hanno partecipato alla giuria 2024, 256 sono uomini e 147 donne, con forte incidenza dei giovani: 1 giurato su 10 è under 30.
Sergio Luzzatto è genovese, dopo avere a lungo insegnato a Torino vive in America dov’è professore di Storia moderna europea alla University of Connecticut. Studioso della Rivoluzione francese e del Novecento italiano, fra i suoi libri ci sono Il corpo del duce (1998), Padre Pio (2007), I bambini di Moshe (2018), Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa (2021), pubblicati da Einaudi. Per Donzelli ha scritto Un popolo come gli altri. Gli ebrei, l’eccezione, la storia (2019) e per Mondadori Partigia. Una storia della resistenza
(2013).
Dolore e furore. Una storia delle Brigate rosse (Einaudi): per raccontare l’Italia delle Brigate rosse, Sergio Luzzatto ha adottato un fil rouge biografico e, insieme, una prospettiva corale. Il filo rosso viene dalla vita, sanguinosa quanto breve, dell’ex marinaio Riccardo Dura: colui che, sparando al cuore dell’operaio comunista Guido Rossa, cambiò per sempre sia la storia delle Br, sia la storia d’Italia.
E che, trucidato dalle forze dell’ordine, suo malgrado appose al terrorismo di sinistra l’ambiguo sigillo del martirio. La prospettiva corale viene dai volti e dalle voci di Genova, la città dove tutto inizia e dove tutto finisce. La storia della lotta armata va compresa guardando, più che al singolo, ai molti. E guardando indietro, all’Italia degli anni Sessanta, altrettanto che all’Italia degli anni Settanta. Con temi come l’immigrazione, la famiglia, la scuola, la fabbrica, i «movimenti», la piazza, l’università e il carcere.