19/08/2024

Quella di dare, 43 anni fa, un riconoscimento agli sceneggiatori è stata senz’altro un’intuizione originale e innovativa. Un’idea brillante che nel tempo ha acquisito un ruolo fondamentale nel mondo del cinema, testimoniato dalle attuali collaborazioni con festival di grande prestigio come Giffoni e Far East”.Lo ha affermato il vicegovernatore con delega a Cultura e Sport Mario Anzil nel corso della presentazione della 43esima edizione del Premio Amidei, che si terrà a Gorizia dall’11 al 17 luglio. “Per l’Amministrazione regionale è un orgoglio essere oggi a Gorizia, , per rendere omaggio a un grande manifestazione come il Premio Amidei.

Un evento organizzato dall’Associazione culturale “Sergio Amidei”, dal Dams delle Università di Udine e Trieste e dall’Associazione Palazzo del Cinema-Hiša Filma, in collaborazione con il Comune di Gorizia e la Camera di Commercio Venezia Giulia, che gode anche del contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.

“Il cinema permette di sognare, di evadere nell’incanto dell’impossibile – ha sottolineato Anzil -. Una parte del merito è certamente degli sceneggiatori, veri e propri maestri della settima arte che hanno la capacità di far diventare speciale qualsiasi storia, utilizzando un linguaggio e frasi destinate a diventare leggendarie e in grado di condizionare persino la nostra vita quotidiana”.

“Siamo particolarmente contenti, inoltre, che si stia lavorando a un progetto che sappia raccontare Go!202522, ha sostenuto il vicegovernatore.

“Nella nostra visione il concetto di confine va indagato e vissuto in un’ottica pluralista e la cultura non può essere la semplice accumulazione di conoscenze. È piuttosto – ha concluso l’esponente della Giunta Fedriga – la rielaborazione di esperienze soggettive che anche l’arte cinematografica ci consente di sperimentare”.

Quest’anno sono nove le sceneggiature che si contenderanno il Premio internazionale dedicato a Sergio Amidei, scelte tra i titoli europei distribuiti durante la stagione cinematografica 2022-2023: “Anatomia di una caduta” (Justine Triet e Arthur Harari), “La sala professori” (Johannes Duncker e Ilker Çatak), “La zona d’interesse” (Jonathan Glazer e Martin Amis), “Cento domeniche” (Antonio Albanese e Piero Guerrera), “C’è ancora domani” (Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi), “Palazzina Laf” (Maurizio Braucci e Michele Riondino), “E la festa continua” (Robert Guédiguian e Serge Valletti), “Cattiverie a domicilio” (Jonny Sweet) e “The Old Oak” (Paul Laverty). Tra i vari riconoscimenti da segnalare infine il Premio all’Opera d’autore a Giuseppe Tornatore e quello Cultura cinematografica a Elisabetta Sgarbi.

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