di Marco Mascioli
Pignarûl, pirola, parola, casere, pan e vin, para guoi, brusa la vecia, fèmenate, cabossa, seima, foghera, fogarisse, arbolat e chissà quanto altri nomi in base alle zone. C’è chi brucia la Befana o semplicemente le sterpaglie e il fieno in un falò epifanico che alcuni credono darebbe indicazioni sul nuovo anno in base alla direzione del fumo (che a sua volta dipende dal vento). Poi ci sono differenze anche nella data: alcuni fanno fuoco il 5 gennaio e altri il 6.
Tantissimi contadini organizzano falò più o meno grandi che per aderire alla tradizione, ma anche sicuramente per cogliere l’occasione di bruciare sterpaglie. La sera del 5 del 6 gennaio si vedranno tantissimi fuochi ovunque, soprattutto se non ci sarà la pioggia a rovinare tutto. Sperando comunque che tutti prendano le precauzioni del caso per evitare che un gesto tradizionale si trasformi in un incendio vero e proprio.
Quella dei Fuochi Epifanici è una tradizione molto radicata in tutto il Friuli Venezia Giulia, con una forte valenza simbolica e di aggregazione sociale. Tuttavia i cosiddetti “pignarui” sono particolarmente impattanti sulla qualità dell’aria in condizioni di ristagno atmosferico, soprattutto a causa delle emissioni di materiale particolato e di composti organici.
Contrariamente a quanto si spesso si pensa, più sono grandi i falò all’aperto, meno inquinano, dato che le temperature raggiunte consento di ottenere una migliore combustione, favorendo la dispersione degli inquinanti. Questo è riferito in particolare a contadini e privati che si dilettano nei loro campi, che nemmeno si preoccupano di spegnere i falò epifanici alla fine, lasciandoli continuare ad ardere molto a lungo, con una temperatura della fiamma particolarmente bassa. Ciò prolunga l’emissione di sostanze inquinanti anche nelle ore centrali della notte, più soggette al ristagno del particolato, che può persistervi anche a lungo.
Questo non è di certo il caso di una manifestazione tra le più importanti di tutto il nord est: a Latisana, più precisamente in località Pertegada, ci sarà un evento che durerà tre giorni. Dal 4 al 6 gennaio torna la tradizione della FOGHERA TAL TIMENT iniziata 35 anni fa. Qui ci sarà musica per le tre serate, ma anche chioschi enogastronomici, food-truck area e la fiaccolata sul fiume, oltre all’incendio della “vecchia” sul fiume che si terrà il 5 gennaio, anche con il concerto degli Absolute 5.
Spettacoli di luci e piromusicale sull’acqua, ma soprattutto sarà posizionato un maxischermo nella piazza prospicente il fiume, per consentire anche a coloro che non riusciranno ad arrivare in tempo per trovare posto sulla riva, di vedere tutto lo spettacolo, anche rimanendo sotto il tendone riscaldato che quest’anno è raddoppiato rispetto al precedente e ora si chiama “BEerFana” – Area Giovani.
L’associazione Amici della Foghera di Latisana ogni anno organizzano una manifestazione sempre più grande e quest’anno sarà un evento memorabile da tutti i punti di vista. Pensato in diverse aree per bambini e adulti di ogni età, per festeggiare fino a tarda notte, tutti e tre i giorni, essendo peraltro il 7 gennaio la prima domenica del 2024, per cui quasi tutti avremo la possibilità di tornare a scuola o al lavoro.