Il friulano Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, ha promosso una interrogazione parlamentare, che verrà presentat in parlamento a firma di Massimiliano Fedriga, sulla questione del patrocinio concesso dsall’Univesità di Udine al prossimo FGV Pride, richiamando alla memoria anche il patrocinio universitario concesso ad una Festa dell’Unità, che per questo si svolse nell’ateneo.
«Affermare – spiega Pittoni – che l’Università concede il patrocinio al Pride Fvg “in quanto sede di libera ricerca e formazione” come ha fatto De Toni, distorce il senso dell’articolo 1 della legge nazionale sull’Università piegando la struttura a interessi di partito (il Pd). Secondo Pittoni L’Università deve astenersi dallo schierarsi pro o contro posizioni di tipo valoriale e ideologico-politico perchè, come afferma la legge, …su ricerca e formazione non devono esistere condizionamenti politici, religiosi, ideologici .
IL TESTO DELLA NOTA
«Sulla questione del patrocinio dell’Università di Udine al Pride Fvg, come a suo tempo per la Festa dell’Unità organizzata e promossa dal rettore Alberto De Toni nei locali dell’ateneo friulano, presenteremo un’interrogazione parlamentare. Fatti del genere, che non appartengono alla sfera accademico-scientifica, costituiscono infatti un precedente che rischia di consegnare alla politica l’intero sistema universitario». Lo annuncia Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, dopo essersi consultato con Massimiliano Fedriga, il capogruppo del Carroccio alla Camera che firmerà il documento, il coordinatore federale dei Giovani Padani Andrea Crippa e i responsabili federale e regionale del Movimento universitario padano Alessandro Verri e Federica Celotto.
«Affermare – spiega Pittoni – che l’Università concede il patrocinio al Pride Fvg “in quanto sede di libera ricerca e formazione” come ha fatto De Toni, distorce il senso dell’articolo 1 della legge nazionale sull’Università piegando la struttura a interessi di partito (il Pd), lo stesso peraltro ospitato per una sua manifestazione (primo caso a livello nazionale) l’anno scorso. La libertà di cui parla la legge fa riferimento al fatto che su ricerca e formazione non devono esistere condizionamenti politici, religiosi, ideologici ecc. L’art. 2 dello Statuto dell’Università di Udine prevede inoltre che si perseguano le finalità istituzionali dell’ateneo, ispirandosi al principio di “pluralismo”.
L’Università deve cioè astenersi dallo schierarsi pro o contro posizioni di tipo valoriale e ideologico-politico, come invece avviene approvando (attraverso il patrocinio) valori di una minoranza che altri – conclude Pittoni – possono non condividere».
Nota del direttore
Porre FVG Pride su un piano valoriale-ideologico-politico, allo scopo di associarlo esclusivamente ad una parte politica forse è un po’ strumentale. Il manifesto di FVG Pride non può non essere condiviso in molte sue parti da quegli uomini e donne che sono dalla parte della difesa dei diritti, dei doveri, delle libertà fondamentali e dell’autodeterminazione dell’essere umano, se vogliamo parlare di una società civilmente evoluta e di ogni buon programma politico, di qualsiasi colore esso sia. E ritengo che questo tipo di uomini e donne non solamente esistono ma sono trasversali agli schieramenti politici. E per questo penso anche che per quel che riguarda l’Università di Udine sia stato maggiormente imbarazzante il patrocinio concesso alla riunione del PD che non quello sul FVG Pride. L’uno chiaramente simbolo di parte politica e l’altro, invece, simbolo di diritti universali. E senza neanche tanto entrare nella questione “LGBT”.
GFB