La restituzione alla comunità slovena del Narodni dom di Trieste, distrutto dalla violenza nazionalista dello squadrismo fascista nel 1920, è stata sancita al massimo livello istituzionale con la presenza dei presidenti delle repubbliche italiana e slovena, Sergio Mattarella e Borut Pahor. Cerimonia avvenuta in prefettura che suggella un iter avviato il 13 luglio 2020, sempre dai due presidenti.
Per la gravità di quanto sta accadendo in Ucraina – ha poi affermato Mattarella nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo triestino – grande è il significato della restituzione del Narodni dom , facendo di Trieste un esempio per l’europa, in un destino legato alla pace, all’integrazione e alla collaborazione.

“Una scelta importante quella compiuta dal Capo dello Stato di venire a Trieste, vista la particolare situazione di crisi internazionale: Trieste è stata sempre, soprattutto in ambito culturale e scientifico, centro europeo di incontri e di dialogo fra mondi a volte anche contrastanti tra loro”. Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Il passaggio odierno, che vede l’autorevole partecipazione del Capo dello Stato, testimonia il
consolidamento dei rapporti di collaborazione e di amicizia tra l’Italia e la Slovenia. “In questo – ha aggiunto il governatore – si inserisce il superamento dei retaggi del Novecento, che per queste terre hanno significato un periodo di divisione e diffidenze a cui oggi possiamo guardare come momenti appartenenti a un’epoca passata, perché il presente ci proietta in una prospettiva in cui la pacifica convivenza e la cooperazione – ha concluso – diventano una concreta opportunità di sviluppo che abbiamo il dovere di cogliere”.
“Il clima di soddisfazione che abbiamo condiviso nella prefettura di Trieste è un segnale forte di pace che mandiamo all’Europa e in particolare al popolo ucraino aggredito, cui ci stringiamo in un abbraccio di solidarietà operante. Anche alla luce dei tragici eventi in corso, è stato provvidenziale avere eletto un presidente autorevole e forte come Mattarella, che sa tracciare linee nette tra la prepotenza e la sofferenza, che sta fra noi punto di riferimento per rango istituzionale e doti umane”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (Pd).
“Il Narodni Dom è un investimento per il futuro di una città europea da sempre – ha spiegato la senatrice – con la firma di oggi chiudiamo una pagina dolorosa della storia per dare ai giovani l’opportunità di guardare al futuro, finalmente liberi dal peso di un passato irrisolto.
“Un altro sigillo apposto sul rapporto specialissimo che lega il presidente Mattarella alle terre orientali del Paese, di cui sta valorizzando a fondo la vocazione di avanguardia d’Europa e di laboratorio di pace. Trieste, la città italiana più vicina alla martoriata Ucraina, è oggi più che mai esempio di convivenza possibile e di progresso civile: grazie a Mattarella, da qui parte un messaggio di fiducia nelle forze positive della conoscenza e della convivenza, della democrazia e della libertà”. Così la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, oggi a Trieste in occasione della visita del presidente Sergio Mattarella.