In un periodo in cui l’innovazione è in rapida evoluzione e in un contesto in cui, con altrettanta rapidità per l’ingresso nel mondo del lavoro, sono richieste competenze tecniche e trasversali sempre più elevate, il MITS è impegnato nel rendere accessibile la frequenza dei propri corsi al maggior numero di giovani interessati alle discipline tecniche.
Innanzitutto la didattica dei corsi MITS si caratterizza per un approccio operativo e laboratoriale: i corsisti ricevono come propria dotazione didattica personale un kit di montaggio di una stampante 3D Prusa o di un robot, per alcuni corsi un PC dotato di software industriali in comodato gratuito.
Le competenze trasversali – soft skill – sono potenziate inoltre dall’applicazione in aula di metodologie interattive come il Design Thinking Industriale, finalizzato a dare competenze per la risoluzione di situazioni problematiche.
Ai benefici messi a bando dall’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (Ardiss), si aggiungono le tre importanti borse di studio messe personalmente a disposizione dall’ing. Gianpietro Benedetti per la valorizzazione del merito di giovani motivati e curiosi verso il mondo tecnico, e i prestiti d’onore a cui è possibile accedere grazie alla convenzione stipulata tra il MITS e una banca regionale. Sono queste le importanti opportunità che il MITS mette a disposizione di giovani che hanno trovato conferma negli esiti dell’Esame di stato.
Terminati gli esami di Stato, il 76 per cento dei diplomati tecnici superiori ha già un lavoro che lo aspetta, mentre gli altri stanno valutando varie proposte provenienti dalle principali industrie del settore di studio. Anche nel 2019 il MITS (Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il made in Italy) si conferma ai vertici nazionali in tema di impiego post diploma.
Dopo due anni di corso, nei giorni scorsi 72 neo Tecnici Superiori dei corsi di Meccatronica (Tecnico superiore per l’automazione e i sistemi meccatronici per l’industria meccanica) e Aeronautica (Manutentore di aeromobili) hanno terminato il loro percorso di alta formazione ITS superando con ottimi risultati l’esame di Stato.
A fronte di una valutazione media complessiva superiore a 90/100, più del 12 per cento ha ottenuto il massimo dei voti (di questi tre hanno ricevuto la lode), mentre il 64 per cento dei corsisti ha ottenuto un voto pari o superiore a 90/100.
Un motivo di soddisfazione che si unisce alle alte percentuali di occupazione.
Durante gli esami i corsisti hanno presentato alla commissione prototipi e discusso innovativi progetti sviluppati proprio in collaborazione con le aziende nelle quali hanno svolto i tirocini e avviato, quindi, un rapporto sfociato in molti casi nel successivo impiego.
Il fortissimo legame tra formazione e richiesta del mercato porterà una novità nell’offerta formativa per il biennio 2019/2020.
«Giovani, alta formazione ed elevate competenze sono componenti fondamentali per la crescita del sistema produttivo e del suo territorio di riferimento. Quella del MITS è una forte scelta di campo che punta a dare soluzioni per affrontare il cambiamento attraverso una formazione che risponda alle necessità di aziende e territorio» afferma il presidente della Fondazione MITS e CEO di Danieli & C. Officine Meccaniche, Gianpietro Benedetti annunciando l’attivazione accanto ai due corsi di tecnico superiore per l’Automazione e i sistemi meccatronici, indirizzo per l’industria meccanica, del nuovo corso tecnico superiore Automazione, sistemi di controllo e reti di comunicazione «che darà risposta ai fabbisogni di personale altamente formato alle aziende Industry 4.0, colmando una totale assenza di tali competenze sul mercato del lavoro».
Secondo Gianfranco Marconi, Direttore del Centro Ricerche Danieli «questi risultati confermano la validità dell’offerta formativa che si è caratterizzata per la vocazione “duale” e per la ricerca di integrazione tra formazione e azienda. I contratti di apprendistato per l’alta formazione e ricerca ne sono una prova: sono proposti a partire dal secondo anno e, con una durata da 6 a 10 mesi, permettono al corsista di frequentare le attività didattiche del MITS e contemporaneamente di proseguire la propria formazione in azienda in orario pomeridiano, con un lavoro regolarmente retribuito».
Questo tipo di contratto ha coinvolto più del 60 per cento dei frequentanti di uno dei corsi appena conclusi e, vivamente apprezzato da aziende e studenti, ha avuto come esito il 100 per cento della prosecuzione del rapporto di lavoro.
«La partecipazione alla commissione d’esame in qualità di rappresentante del mondo del lavoro è stata un’esperienza che ha rafforzato la sempre più viva necessità di dare continuità tra l’aspetto scolastico e quello lavorativo – ha dichiarato Micaela Di Giusto responsabile Gestione e sviluppo risorse umane del Gruppo Pittini -.
«Gli Istituti Tecnici Superiori – ha affermato Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – costituiscono la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante, sperimentata già con successo anche in altri Paesi europei, che ha come finalità quella di offrire una formazione specifica che si interfaccia con le esigenze ed i fabbisogni delle imprese, con un forte link alle specifiche esigenze di ciascun territorio e delle sue peculiari vocazioni produttive. I risultati sono eccellenti in termini di bagaglio di conoscenze acquisito da parte dei ragazzi e di occupabilità successiva in azienda.
“ Va potenziato l’orientamento presso famiglie e studenti – ha aggiunto la presidente degli Industriali friulani -facendo riscoprire ai ragazzi l’orgoglio di una formazione specialistica e tecnica d’assoluta avanguardia. Ciò si realizza con il riconoscimento della piena dignità al canale Its, distinto dagli atenei, e rinsaldando il legame con territori e imprese. In questo modo gli Istituti tecnici superiori potranno acquisire maggiore reputation, affermandosi per quello che davvero sono: cioè il canale di alta formazione duale italiano. Il punto è che gli Its funzionano, molto bene, ma sono ancora una realtà di nicchia. Per questo chiediamo che i due canali di formazione post diploma, accademico e professionalizzante, abbiano pari dignità e risorse proporzionate. In Europa è così. Vogliamo che lo sia anche in Italia».