19/08/2024

ndr- Certo che si potrebbe dire…niente di nuovo sotto lo stesso cielo…pagine già scritte, emergenze già vissute e superate…qualcuno ricorda il campo profughi di Padriciano e la sua storia? Oggi una nuova emergenza, potenzialmente esplosiva se la paura prevarrà sulla solidarietà e la rabbia sulla lucidità. E come non prendersela sull’attendismo politico, infarcito di buoni propositi, di propaganda vetero ideologica e di strumentalizzazioni mediatiche? Sullo sfondo l’onda montante dei profughi, dei disperati in fuga da luoghi di morte e di fame, probabilmente non solo pilotati dalla disperazione ma anche da nostrane ( nel senso di italianmente nostre) organizzazioni criminali che finanziano la fugta per poi lucreare sull’emergenza che provoca. Di fatto anche Udine e il Friuli sono alle prese con uan situazione che richiedere o richiederà in tempi brevissimi decisioni anche drastiche, che sono quelle comunque di garantire sopravvivenza dignitosa ai profughi, sperando che la provvisorietà emergenziale non si cristallizzi nell’indeterminatezza temporale.

TORRENTI CHIEDE FORTE SOLIDARIETA’

E intanto l’assessore regionale Gianni Torrenti – leggiamo dalla nota emessa dall’agenzia Regione Cronache – continua a chiedere forte solidarietà ai comuni per tutelare quei sindaci che in questa fase sopportano il maggiore peso dell’accoglienza.
Non potrebbe dire altrimenti un assessore delegato alla solidarietà il qwuale aggiunge che occorre ragionare in una prospettiva di medio-lungo periodo, organizzando un’accoglienza che non ci metta più in situazione emergenziale come quella attuale.

E I MIGRANTI CONTINUANO AD ARRIVARE

“Nel frattempo però i migranti arrivano – ha continuato l’assessore – e quindi occorre trovare necessariamente spazi privati, come alberghi e appartamenti, da utilizzare. Ma non
vogliamo imporre nulla e quindi abbiamo bisogno di una sollecitazione dell’Anci rispetto a tutti i suoi associati perché raccolgano questa sfida, . Non si tratta di obbligare i Comuni a offrire più posti letto, ma di sottrarre parte dell’emergenza ad altri sindaci”

UDINE SOTTO PRESSIONE

Particolarmente sotto pressione su questo aspetto è la città di Udine. “C’è la questione relativa al parco Moretti, che è l’esito di un eccesso di presenze che deriva dalla lentezza con cui viene
messa in piedi l’accoglienza diffusa” ha affermato Torrenti. “Si tratta di un problema complesso ma è evidente che bisogna accelerare i tempi. La Regione sta cercando di fare la propria parte con un lavoro di coordinamento ma il rapporto strategico in tal senso è quello tra Comune e Prefettura e auspichiamo che si riescano a trovare delle soluzioni anche nella prospettiva di ulteriori richiedenti”.

LA CAVARZERANI PER IMPEDIRE IL VAGABONDAGGIO

Riferendosi al via libera dato dalla Regione alla convenzione tra Protezione civile regionale e Prefettura di Udine per interventi di adeguamento alla caserma “Cavarzerani”, Torrenti ha spiegato che “in questo modo intendiamo migliorare l’accoglienza per i richiedenti asilo, evitando che vagabondino per la città, e attenuare al massimo l’impatto sui cittadini residenti”. ”

MA LA CASERMA NON DIVENTERA’ UN CENTRO DI ACCOGLIENZA

Non c’è alcuna intenzione da parte della Regione – ha precisato
Torrenti – di favorire la trasformazione della caserma in un centro di accoglienza, ma c’era bisogno di un luogo di smistamento più adeguato rispetto alla tendopoli. È chiaro comunque che l’intervento sulla struttura e’ indirizzato a dare una risposta che può essere solo temporanea e funzionale alla distribuzione dei richiedenti asilo in altre aree della regione”.

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