di Gianfranco Biondi
Torna sotto i riflettori l’ipotesi di un mercato coperto in piazza XX settembre, luogo centrale della città di Udine che attende di meglio personalizzarsi. Un’idea nata qualche anno fa nello studio di architettura Marpillero e presentata sul finire dell’amministrazione Fontanini, che rimase entusiasta del progetto, accogliendo interesse anche nei banchi delle oppposizioni. Ebbene anche all’attuale sindaco Felice De Toni e al suo vice Venanzi il mercato coperto cittadino, per come è stato concepito e localizzato, non spiace affatto, perchè ritenuto una valida soluzione per la rivitalizzazione non solo della piazza XX settembre ma dell’intero centro storico. Il progetto Marpillero prevede una gradevole struttura in ferro e vetro con 16 o 17 postazioni e un’area centrale per la ristorazione e l’incontro delle persone. Se si dovesse realizzare un centro di attrazione del genere, sia in chiave emporiale per i prodotti tipici che aggregativa- come ha sottolineato Venanzi al Messaggero Veneto – sarebbe giusto che funzionasse molte ore al giorno, comprese quelle sul far della sera. L’ostacolo principale sono i costi di realizzo che, secondo un prima valutazione del progettista, si aggirerebbero sui 3 milioni di euro. Una via per raccoglierli potrebbe anche essere quella del project financing, perché no. Anche per il fatto che un mercato coperto ben studiato non tarderebbe a diventare una delle principali attrrazioni della città, sia per i residenti che per i turisti.
Non si tratterebbe di un salto nel buio. Basta volgere lo sguardo ai colorati e frequentatissimi quanto storici e centralissimi mercati coperti cche si trovano in giro per l’europa da nord a sud e da est a ovest , Tutti centri di “gravità permanente”. Dallo splendido mercato coperto di Budapest a quelli altrettanto suggestivi di Madrid, Valencia, Barcellona, Bologna, Roma, Ravenna, Genova, Firenze. Spesso aree nate tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 e poi ristrutturate. O aree coperte più recenti. come il Markthal di Rotterdam hce, con i suoi 11 mila metri quadri di murales a soffitto, è diventato una vera e propria mete turistica.
L’idea di un mercato coperto a Udine, realizzato con materiali strutturali di pregio,in ferro e vetro, proporzionato quanto basta per coprire i 1700 metri quadri della piazza senza accecare le prospettive urbanistico architettoniche della piazza, è una impresa che si potrebbe realizzare in 270 giorni, lasciando al futuro della città non solamente un luogo emporiale ma, per come è concepito, anche uno spazio di vita sociale e culturale.
Mercati e…teleferiche
Dal suggestivo e storico mercato coperto della Boqueria di Barcellona, accanto alla Rambla, si raggiunge, percorrendola fino al mare, la Teleferica del porto di Barcellona che collega il porto con la montagna del Montjuïc.
Insieme con la teleferica del Montjuïc, è una delle due funivie portuali di Barcellona e venne costruita in occasione dell’Esposizione Universale del 1929. Teleferiche che offorno un panorama aereo straordinario della città. Tra Barcellona e Trieste non si può dire che non ci siano analogie paesaggistiche, tanto da far pensare ad una emulazione di trasporto aereo con il contestato progetto di cabinovia, dal porto vecchio al Carso. Anche in questo caso se una funivia fosse ci fosse stata dal 1929 nessuno avrebbe avuto nulla da dire e ci avrebbe restituito super panorami della città. Ma per trieste così non è. E non si può non considerare risvolti d’impatto del progetto, che hanno determinato una accesa contrapposizione tra i fautori dell’opera e i difensori dello status quo. Probabilmente la cabinovia, alla fine , non si farà, ma rimane il mitico tram di Opcina, quello sì da rilanciare.
Tornando a Udine e alla possibilita di un futoro mercato coperto ben fatto, sulla base di un progetto architettonico rispettoso del contesto, pare che, per ora, non raccolga opposizioni e potrebbe avere miglior epilogo rispetto ai sogni “cabinovolanti”. Sempre che poi si trovino i “denari” per l’impresa. E poi chissà…fatto un mercato-salotto dedicato alle tipicità locali, perchè non pensare successivamente ad un secondo mercato coperto permanente, questa volta a respiro mitteleuropeo e oltre, da ospitare in una porzione dell’ex ZAU o sotto uno dei capannoni exBertoli? Dove trovare prodotti tipici di vari Paesi e respirare la multietnicità? su questa ipotesi, magari, lo studio Marpillero potrebbe lavorarci. Ma per ora, limitiamoci all’auspicio di veder realizzato il mercato coperto di piazza XX settembre.