Parte anche dallo stato del Lago di Garda l’emergenza siccità che ha colpito la Penisola e sta mettendo in serio pericolo anche altri bacini lacustri italiani. In questi giorni si registrano abbassamenti del livello dell’acqua, dai 40 -50 cm nei grandi laghi del nord, non solo il lago di Garda che è sceso addirittura al 43% della sua capacità di riempimento ma anche il Maggiore e Quello di Como. E al problema della siccità si unisce quello legato all’inquinamento, alle eccessive captazioni idropotabili, al consumo di suolo e al sovra sfruttamento della risorsa idrica che mettono in pericolo i bacini lacustri, la biodiversità e le bellezze ambientali e paesaggistiche.
È quanto denuncia Legambiente che con Goletta dei Laghi 2017 è pronta per monitorare fino al 26 luglio, lo stato di salute dei laghi italiani e per continuare il lavoro portato avanti sull’inquinamento da microplastiche, altro fenomeno che mette in serio pericolo i bacini lacustri.
La novità di quest’anno è relativa alla metodologia del lavoro di indagine sulla presenza di microplastiche nelle acque, già intrapresa per la prima volta in Italia l’anno scorso in collaborazione con ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). L’attività riguarderà non solo le acque del centro lago, ma allargherà il fronte d’indagine sui principali corsi immissari ed emissari, così da ottenere ulteriori informazioni sulle caratteristiche del fenomeno. Il monitoraggio è condotto attraverso l’utilizzo di uno speciale strumento per la raccolta di campioni, una manta a strascico con una rete a maglia ultrafine, che trattiene le micro particelle (microlitter), poi analizzate in laboratorio. L’obiettivo, spiegano da Legaambiente, è di approfondire ulteriormente lo studio sulla dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari, che nel caso specifico dei laghi subalpini italiani rappresentano i principali affluenti del Po, in particolare Adda, Oglio e Ticino. Questo studio è importante anche per determinare le relazioni tra concentrazione e tipologia di microplastiche, con la presenza di differenti fattori di input, valutando il ruolo di serbatoio, ma anche di sorgente di detriti, del sistema fluviale-lacustre.
Ad oggi, ricorda Legambiente, circa il 60% delle acque lacustri si trova in uno stato di qualità insufficiente rispetto ai traguardi preposti dalle direttive europee. Ritardi che, insieme a quelli sulla depurazione, oltre ad avere gravi conseguenze sugli ecosistemi lacustri, costeranno multe salate per via delle procedure di infrazione attivate da parte dell’Europa nei confronti del nostro Paese.
L’equipaggio di “Goletta dei laghi” condurrà campionamenti d’acqua, lungo le sponde dei bacini, in diversi punti considerati sensibili, sia per l’elevata attività antropica che per l’affluenza di scarichi civili. I risultati saranno disponibili entro 48 ore dal prelievo, grazie al lavoro dei tecnici specializzati nel laboratorio mobile di analisi.