29/11/2023

Perfezionata la DOC Friuli o Friuli Venezia Giulia: dopo la discussione al Ministero delle Politiche agricole e due commissioni nazionali tecnico-normative a ottobre 2015 e febbraio 2016, la pubblica audizione di marzo, il Comitato nazionale Vini ha dato il via libera per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del disciplinare DOC Friuli o DOC Friuli Venezia Giulia. “Dopo un serio lavoro – dichiara l’assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli – è una soddisfazione importante per un risultato atteso 30 anni che voglio condividere con l’intera filiera vitivinicola regionale, che sono convinto potrà dare ancora più lustro alla qualità e coesione della nostra produzione regionale”. Di DOC Friuli si inizia a parlare con i conti Attems già negli Anni Settanta. Seguirono poi vari tentativi, falliti. Nel 2014 il primo tentativo concreto con la raccolta di firme tra i produttori. A maggio 2015, forte di 1.703 firme, si avvia l’iter  burocratico, “oggi – conclude Shaurli – finalmente la bella notizia”.

I COMMENTI
«L’approvazione della Doc Friuli Venezia Giulia da parte del Comitato vini del Ministero per le risorse agricole, rappresenta il raggiungimento di un importante obiettivo e premia tutto il territorio regionale, l’intera filiera e tutti i nostri vignaioli che, speriamo, dalla vendemmia 2016 avranno a disposizione una nuova opportunità di mercato». È unanime la soddisfazione espressa da Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle Doc del Fvg e di Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Confcooperative Fvg, per il parere favorevole ottenuto dal Disciplinare della nuova Denominazione nel Comitato nazionale vini del Ministero delle risorse agricole. «Un successo raggiunto grazie a un impegno fondamentale delle cantine cooperative regionali – aggiunge Giacomello -, che hanno sostenuto fin dall’inizio il percorso anche davanti a tante resistenze, raccogliendo larga parte delle firme necessarie all’avvio dell’iter che ha portato alla costituzione della nuova Doc a cui, per diventare veramente operativa,  mancano oramai solo alcuni passaggi burocratici. Le cantine cooperative, inoltre, hanno saputo mediare anche su alcuni aspetti economici (rese a ettaro, a esempio) purché si raggiungesse un accordo tra le varie istanze e il progetto andasse a buon fine.

Dopo il successo della Doc Prosecco, che è sotto gli occhi di tutti per gli importanti numeri che essa rappresenta anche nella nostra Regione, ora è fondamentale non fermarsi, ma proseguire ancora su questa strada unitaria e puntare alla Doc interregionale del Pinot grigio», conclude Giacomello. Il Disciplinare approvato, tra l’altro, oltre al limite di produzione del Pinot grigio, fissato a un massimo di 140 quintali per ettaro di uva, «interessa il territorio di 160 comuni di tutte e quattro le province regionali, e non cambia nulla rispetto agli attuali assetti del sistema delle Doc, Docg e Igt del Fvg e tutti i vignaioli che lo desiderano, potranno mantenere le denominazioni storiche relative alle Doc di appartenenza oppure adottare la nuova Denominazione declinata in italiano e sloveno: Friuli o Friuli Venezia Giulia», chiosa Biscontin.

Share Button

Comments are closed.