23/07/2024

Tanto significativa quanto sommersa dalla polvere. Giaceva lì dal 1931 nei depositi del museo etnografico di Udine , anno in cui il comune ne divenne proprietario. Una carrozza funebre di cui è stata ricostruita la provenienza e il suo regale utilizzo. Dalle ricerche condotte la carrozza avrebbe trasportato la salma dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, che rimase vittima insieme alla consorte Sofia, di un attentato compiuto il 28 giugno del 1914 a Sarajevo da Gavrilo Princip, terrorista bosniaco di etnia serba, che uccise e con due colpi di pistola l’arciduca erede al trono d’Austria-Ungheria.

Gavrilo Princip

L’attentatore venne imprigionato e morì in cella di tubercolosi dopo 4 anni. L’attentato venne preso a pretesto dall’impero austro ungarico per innescare quella che sarebbe diventata la prima gerra mondiale. Mentre l’auto sulla quale viaggiavano i reali è conservata nel museo storico militare di Vienna, la carrozza che servì all’ultimo viaggio dell’arciduca è conservata nei depositi dei civici musei di Udine, in attesa che qualcuno finanzi il suo restauro, calcolato in 90 mila euro.

L’auto dell’arciduca Ferdinando a Sarajevo


Le salme dell’arciduca e della moglie vennero trasportate su due carrozze appartenute alla ditta Zimolo, da Trieste, dove furuno sbarcate dalla corazzata Viribus Unitis, fino a Udine, per poi proseguire il viaggio in treno fino a Vienna. Le carrozze funebri passarono di proprietà dalla ditta Zimolo a quella di Augusto Cicinelli, la quale venne acquistata dal comune di Udine, insieme alle carrozze. Le ricerche eseguite su fotografie scattate dal fotografo Brisighelli hanno consentito di ricostruire la storia della carrozza presente nei magazzini del museo.

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