Firmato nei giorni scorsi un documento condiviso fra le quattro regioni del bacino padano nel quale sono state messe in comune alcune delle 66 misure proposte dal Veneto, come ad esempio la classificazione delle stufe in relazione alle emissioni che producono. Il Veneto insieme alle altre Regioni, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, ha ottenuto dal ministro l’impegno a ridurre il prezzo di benzina, gpl e metano a scapito del diesel per favorire i veicoli meno impattanti in termini di emissioni, come avviene in molte altre nazioni europee.
L’assessore regionale all’ambiente del Veneto commentando la firma dell’accordo ha rilevato con soddisfazione anche l’impegno espresso oggi del ministro di andare in Europa insieme alle Regioni del bacino padano a dire che non ci devono essere sanzioni per l’Italia: “questo – ha concluso – perché da noi le cose le stiamo facendo e i dati dimostrano un miglioramento dell’aria, che continueremo a perseguire anche in futuro”.
“Al di là del dibattito scientifico sull’interrelazione tra inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici, il dato oggettivo è che abbiamo un problema di inquinamento dell’aria che impatta sulla salute dei cittadini: a questo siamo chiamati a dare delle risposte”.
L’assessore ha voluto mettere l’accento sull’approccio scientifico e tecnico che è stato tenuto nei confronti di una problematica particolarmente complessa e per la quale non esiste una ricetta unica o preconfezionata. “In Veneto – ha detto – non siamo all’anno zero perché le azioni finora attuate hanno fatto in modo che i pm10 e gli ossidi di azoto siano gradualmente ma costantemente calati fino al 40% negli ultimi anni. Di recente la nostra regione si è dotata anche di un Piano Aria che contiene 66 misure diverse per il miglioramento della situazione atmosferica”.