Venerdì 20 ottobre il Vicepresidente della Regione, con delega alla salute, Riccardo Riccardi ha comunicato la decisione della regione di finanziare con 7,2 milioni di euro l’ampliamento del Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” con l’acquisto e l’adeguamento di tre edifici adiacenti al Burlo per permettere all’ospedale infantile triestino di poter finalmente dare soluzione alla cronica mancanza di spazi all’interno dell’attuale sede costruita nel 1938.
« Dal primo giorno di insediamento – dichiara il direttore generale del Burlo, Stefano Dorbolò – abbiamo ritenuto assolutamente prioritario l’obiettivo di risolvere le criticità logistiche interne dell’Istituto che, se non superate, rischiano di provocare pesanti ricadute in termini organizzativi, funzionali e di sviluppo. Sono, quindi, entusiasta di aver ottenuto la possibilità di allargare gli spazi a disposizione dell’Istituto con l’acquisizione dei tre edifici dell’Opera San Giuseppe che confinano con quelli del nostro istituto e che ci permetteranno di contare su nuovi spazi per complessivi 3500 metri quadri. Questo impegno è per noi un ulteriore importante conferma del riconoscimento da parte della Regione del ruolo svolto dal nostro istituto a favore dell’intera comunità regionale».
L’Istituto, fondato nel 1856 e riconosciuto nel 1968 come Irccs, è ospitato negli attuali locali fin dal 1938 e da quella data le strutture e i confini dell’Istituto non sono cambiati con tutte le conseguenti difficoltà degli spazi di adeguarsi alle crescenti esigenze medico-scientifiche. Negli ultimi 14 anni, inoltre, il finanziamento assegnato annualmente all’Istituto è stato solo sufficiente a garantire gli interventi di ordinaria manutenzione, ma l’impossibilità di ampliare gli spazi stava via via facendo allontanare il Burlo dagli standard di accreditamento e di sicurezza degli ambienti di lavoro, nonché di un adeguata fruizione degli spazi da parte dell’utenza, con il rischio conseguente di perdere l’accreditamento nazionale come Irccs.
«Già da 15 anni – spiega Dorbolò – si ipotizzava un trasferimento del Burlo in nuovi spazi che sarebbero potuti nascere dalla realizzazione della nuova sede di Cattinara che, però, per una serie di motivi è stata rinviata nel tempo. Oggi sappiamo che quella soluzione dovrebbe potersi concretare entro la fine del 2025 e nessuno intende metterla in discussione. Solo che, dopo un’attenta analisi di tutte le possibili soluzioni, ci siamo resi conto che il Burlo non avrebbe più potuto continuare a operare in modo efficiente e sicuro negli spazi attuali, attendendo una soluzione per altri cinque anni. Peraltro – aggiunge il Dg del Burlo – va sottolineata la correttezza e disponibilità dell’Opera S. Giuseppe nell’informarci per primi della vendita e nella conduzione della trattativa per il prezzo di acquisto che sarà molto più basso della richiesta iniziale, consentendo – qualora ci fosse la necessità dopo il trasferimento a Cattinara – la valorizzazione dell’attuale comprensorio e la ricapitalizzazione finale in termini di valore complessivo e vendibilità».
I nuovi spazi, acquisiti dall’Opera San Giuseppe permetteranno la realizzazione di diversi ambulatori, con i relativi servizi, destinati alla riabilitazione, all’Odontostomatologia, all’Oculistica, all’Otorinolaringoiatria e Audiologia e al supporto psicologico. Attività che sono state individuate tra quelle che hanno una funzione prevalentemente dedicata all’utenza esterna, così da evitare la duplicazione dei locali e delle attrezzature necessari all’esecuzione delle stesse attività nei pazienti degenti.
Inoltre, ai locali dedicati all’attività sanitaria, saranno affiancate aree dedicate all’accoglienza e all’attesa, ludoteche e servizi igienici, realizzati in un contesto a misura di bambino.
Nei nuovi locali, poi, saranno trasferiti gli uffici amministrativi e tecnici e saranno realizzati appartamenti a uso foresteria e nuovi parcheggi.
Il trasferimento di molte attività nei nuovi locali permetterà, inoltre, il completamento in tranquillità di una serie di lavori nella sede attuale, anch’essi finanziati dalla Regione. Si tratta del nuovo Pronto Soccorso, del nuovo punto di accesso per l’emergenza ostetrico-ginecologico, dell’ampliamento degli ambulatori che restano in sede, della realizzazione della nuova mensa e dell’adeguamento degli spogliatoi e, infine, di nuovi spazi dedicati ai ricercatori.
La realizzazione di tutte le opere di riconversione nell’area di S. Giuseppe è prevista entro la fine del prossimo anno.