Riaperto dai sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna e di Nova Gorica, Samo Turel il suggestivo sentiero che, come tanti altri luoghi di questo territorio, inizia in Italia, da via Cappella e dopo qualche centinaio di metri, in mezzo al verde, arriva al monastero della Castagnevizza, in Slovenia, dove riposano gli ultimi reali dei Borboni di Francia, fra cui Carlo X e Maria Teresa Carlotta, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta.
La riapertura avverrà domani mattina, domenica, alle 9.30 con il taglio del nastro da parte dei due primi cittadini sul piazzale del monastero e il via libera al passaggio alle centinaia di partecipanti alla Marcia dell’amicizia transfrontaliera.
Il viottolo, che si inerpica sul colle del Rafut, molto usato in passato anche perché era un percorso votivo che ancora oggi è caratterizzato dalla presenza di alcune immagini religiose dedicate, in particolare alla madonna, è stato “ripulito” e sistemato, sia sul versante italiano sia su quello sloveno, grazia a un accordo fra le due amministrazioni comunali che hanno uniformato le caratteristiche degli interventi, grazie ai quali oggi è nuovamente un sentiero facilmente percorribile.
“Go! 2025 deve servire anche a far riscoprire la storia straordinaria di questo territorio che vede un intreccio continuo fra luoghi e secoli – commenta il sindaco Ziberna-, come in questo caso dove la vita del monastero, nato nel 1623 ad opera del conte Mattia della Torre come santuario carmelitano dell’Annunciazione si “incontra” con le vicende dei Borboni di Francia e, successivamente, con la seconda guerra mondiale. Il 6 novembre del 1836, Carlo X venne tumulato in questo luogo, allora soprannominato “la piccola Saint Denis”, per volontà testamentaria. Dalle finestre della villa Coronini, dove trascorse gli ultimi giorni della sua vita, colpito dalla vista magnifica del santuario, espresse, infatti, il desiderio di eleggerlo a sua ultima e perenne dimora. Accanto a lui riposano anche il figlio Luigi Antonio (1775 – 1844), duca d’Angoulame, la moglie di questi Maria Teresa Carlotta di Francia, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta e altri nobili. Va detto, peraltro, che il recupero di questo sentiero – rimarca il sindaco- rappresenta solo un’altra tappa nella valorizzazione di un unico territorio, ricchissimo di storia che, esempio credo unico al mondo, ospita due città diversissime, una con oltre mille anni, l’altra con meno di cento, ognuna con sue precise peculiarità che non vogliono certamente omologarsi ma valorizzare insieme la straordinaria ricchezza che hanno in comune, dal fiume Isonzo, ai monti, dai luoghi religiosi ( basti pensare anche alla sinagoga e al cimitero ebraico), ai giardini. Ed è proprio questa unicità straordinaria che vogliamo presentare a Go! 2025 e, prima ancora, ai nostri cittadini con la riqualificazione di questi luoghi, con le piste ciclabili, con gli eventi e con mille altre iniziative: non si può proprio negare che questo sia davvero “un territorio unico””.