Riduzionismo, negazionismo, giustificazionismo sulla vicenda delle foibe. Purtroppo Il giorno del ricordo è un riflettore che illumina anche queste povertà intellettuali. Fin quando “certe parti chiamano a certi convegni..certe persone”, l’orologio delle polemiche e dell’amarezza continuerà a scoccare. Su tutto prevale la strategia della strumetalizzazione, sempre oscenamente applicabile a tutti i fini, siano quelli di riempire una sala per fare rumore che quelli di essere corteggiati ed invitati ai convegni per reiterare all’infinito il quarto d’ora di notorietà in spregio alle vittime delle crudeltà umane. In malafede totale tutti, organizzatori, giornalisti/e e ricercatori/trici storici. Ed allora la questione non merita più di tanto ennesime citazioni di nomi o di posizioni (andatevele a cercare su internet) Diamo solamente spazio a due commenti ufficiali che suonano all’unisono, uno della deputata Serracchiani e l’altro del governatore FVG Fedriga…che ci sembrano parole sensate…
“Esiste una legge dello Stato approvata a grandissima maggioranza dal Parlamento che istituisce il Giorno del Ricordo: il giustificazionismo o peggio il negazionismo delle Foibe non sono accettabili, da qualunque parte vengano e a prescindere da un film su cui ognuno può avere la sua opinione”. Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, in merito alle polemiche scaturite dalla presenza del logo dell’Anpi sulla locandina di un convegno revisionista dal titolo “Foibe e Fascismo 2019” in programma a Parma.
“Basta mettere in discussione tragedie che – prosegue Serracchiani – ormai da anni i testimoni ci raccontano e che spesso hanno vissuto in prima persona. Basta cercare visibilita’ a buon mercato appressandosi il Giorno del Ricordo, basta polemiche strumentali. Basta nutrire i mostri del passato a uso e consumo delle lotte politiche del presente”.
Per la parlamentare dem “chi ha conosciuto i drammi del confine orientale sa come stanno le cose, e onora chi è stato vittima, dimenticato dallo Stato e umiliato per decenni. Una visita ai musei che si trovano a Trieste e sul Carso, ma anche a Porzus o al campo di Visco, farebbe bene a tanti: si trovano tutti gli orrori del Novecento, ed è una sordida gara quella a cercare chi è stato peggio”.
“Fare leva sulla morte di innocenti e sul dolore di migliaia di famiglie per alimentare divisioni e riaprire ferite che hanno lacerato il confine orientale nel secondo dopoguerra è un esercizio che la Regione non può che condannare con forza.”
Una sottolineatura decisa, quella del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, nella settimana che si chiuderà con le cerimonie del Giorno del Ricordo.
“Spiace leggere che, ancora oggi, vi siano realtà che utilizzano una tragedia come quella delle foibe per rinverdire, attraverso iniziative negazioniste, polemiche che auspicavo superate.”
“La Regione si dissocia dunque, e condanna formalmente, convegni come quello promosso dall’Anpi a Parma, il cui unico fine non è la ricerca di verità storiche bensì lo svilimento di un dramma vissuto dalle comunità italiane sul territorio nazionale e su quello dell’ex Jugoslavia.”