26/02/2025

Nelle strutture sanitarie del capoluogo lombardo lottano tra la vita e la morte diversi paziendi ventenni, colpiti dal Corona virus. Una tendenza che viene confermata man mano che i dati epidemiologici si consolidano, scrive sulle pagine del fatto Quotidiano del 10 marzo Marco Pasciuti nel suo articolo, dopo aver interpellato Cristina Mascheroni, presidente regionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri e, poco, dopo Giulio Gallera, assessore al Welfare lombardo, ha informato che la maggior parte dei pazienti “ha tra i 50 e i 64 anni, sono persone in forma che non hanno un fisico debilitato” ma che a causa del coronavirus e dei problemi polmonari che provoca vanno “intubati.” Otto su 100 hanno tra i 25 e i 49 anni. “Non dimentichiamo che il cosiddetto ‘paziente 1’ soccorso a Codogno ha 38 anni ed è un giovane sportivo che aveva appena fatto una maratona, quindi una persona sana”., ricorda Cristina Mascheroni al fatto Quotidiano.

“Fin dall’inizio questo virus ha colpito anche i 40enni e i 50enni – prosegue Mascheroni –. Non si è mai puntato troppo l’attenzione su questo fatto perché la maggior parte degli ammalati sono anziani e muoiono solo quelli con comorbidità, quelli cioè affetti da più patologie. Una circostanza che, però, non esclude che il giovane senza nessuna malattia associata possa essere colpito”. A confermarlo sono i dati ufficiali: su 8.342 casi positivi fino a ieri mattina, fa sapere l’Istituto superiore di sanità, “l’1,4% ha meno di 19 anni, il 22,0% è nella fascia 19-50, il 37,4% tra 51 e 70 e il 39,2% ha più di 70 anni.”

A oggi circa 400 i ricoverati negli ospedali lombardi. Il 20 febbraio, sono state estubate al massimo un paio di persone: Le complicazioni polmonari hanno un decorso di circa tre settimane e si rischia di restare intubati per più di 20 giorni: “Intubati ma in molti casi si pratica la tracheotomia”.

I ventilatori non ci sono per tutti: “Dovremo cominciare a scegliere chi salvare – racconta un medico di Milano – in questi casi privilegiamo i giovani e i pazienti senza altre patologie”. “Stiamo chiedendo in tutti i modi alle persone di restare a casa e seguire le direttive regionali e ministeriali – conclude Mascheroni – perché corriamo il rischio di arrivare al disastro sanitario, al collasso di tutto il sistema”.

Ricordiamo che gli articoli pubblicati sul fatto Quotidiano e riguardanti l’emergenza Corono Virus, per scelta encomiabile del direttore e della redazione, sono di libera consultazione anche per i non abbonati al giornale.


Dalle pagine de Ilgiornale on line dell’11 marzo, Gian Micalessin raccoglie una rabbrividente testimonianza della dottoressa Francesca Cortellaro, primario del pronto soccorso dell’Ospedale San carlo Borromeo: ” Sai qual’è la sensazione più drammatica? Vedere i pazienti morire da soli, ascoltarli mentre t’implorano di salutare figli e nipotini… i pazienti Covid-19 entrano soli, nessun parente lì può assistere e quando stanno per andarsene lo intuiscono. Sono lucidi, non vanno in narcolessia. È come se stessero annegando, ma con tutto il tempo di capirlo…L’ultimo è stato stanotte. Lei era una nonnina, voleva vedere la nipote. Ho tirato fuori il telefonino e gliel’ho chiamata in video. Si sono salutate. Poco dopo se n’è andata. Ormai ho un lungo elenco di video-chiamate. La chiamo lista dell’addio. Spero ci diano dei mini iPad, ne basterebbero tre o quattro, per non farli morire da soli”.

E mentre si stanno prendendo decisione per una ulteriore stretta di vite in Lombaria, apparendo per ora, l’unica strada per ridurre i numeri del contagio, intere catene di negozi e fabbirche stanno fermando l’attività , anche con decisione autonoma, a tutela di clienti e dipendenti. Mnetre Confindustria Lombardia afferma che “è indispensabile la necessità di tenere aperte le aziende”.
La Slovenia sorveglia i confini e L’Austria chiude il Brennero, con il passaggio che sarà consentito solo a merci e transfrontalieri. Camionisti e lavoratori saranno sottoposti al termoscan. Lo prevedono i decreti firmati la scorsa notte a Vienna.

Bloccati anche i treni internazionali diretti in Austria. Lo stop riguarda i treni passeggeri, mentre i treni merci possono proseguire dopo il cambio del locomotore, come anche i treni passeggeri che non si fermano in Italia. Sospeso il collegamento ferroviario Micotra tra Villach e Udine-Trieste
“Non si può giocare su pelle persone. Abbiamo chiesto alle imprese di accelerare per garantire respiratori e presidi sanitari. La filiera sanitaria e di produzione alimentare devono lavorare. Abbiamo previsto 10 miliardi per la cassa integrazione straordinaria per aziende e sostegno lavoratori , genitori e partite Iva”. Lo spiega il viceministro dello Sviluppo economico, in un’intervista a Radio 24.
La Regione Friuli Venezia Giulia ha ‘liberatò ulteriori 22 milioni di euro per consentire alle imprese della regione, in particolare nei settori del commercio, turismo e servizi, di fronteggiare la crisi. Lo ha confermato l’assessore alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, durante un confronto tenutosi in audio conferenza con i rappresentanti delle sigle sindacali.

Share Button

Comments are closed.

Open