di Gianfranco Biondi
Dopo diversi tentativi a fumata nera i presidenti di Confindustria Udine e di Confindustria Alto Adriatico, Anna Mareschi Danieli e Michelangelo Agrusti trovano finalemente la giusta alchimia per creare una rappresentanza unica regionale degli industriali. Non si tratta di fusione vera e propria ma di elezione di entrambi i presidenti delle territoriali a vice presidenti della Confindustria regionale. L’annuncio è stato dato a margine del Consiglio Generale di Confindustria Udine, dedicato alla questione e alle modifiche degli statuti che raccordano le due territoriali all’interno di Confindustria regionale. Quello che fino ad oggi risultava impossibile da realizzare, ora si fa. E’ proprio vero che ci vogliono i momenti di difficoltà per ricalibrare o anche sovvertire meccanismi consolidati di suddivisione di potere ed influenze. Ci voleva la pandemia per smuovere arroccamenti che, già da molto tempo, non apparivano più in linea con quelle strategie necessarie ad aumentare il peso specifico delle rappresentanze e ad ottimizzarne le attività. Tanto più se si considera che le differenze di vedute tra territoriali non erano poi così diverse, come si è voluto ribadire. E allora perché muoversi solamente a seguito di eventi traumatici come la pandemia per decidersi? restituendo così l’idea che le cose si fanno solamente perché si è costretti a farlo? comunque, bene così, il passo è fatto. Così per i prossimi quattro anni sarà il confermato Giuseppe Bono a guidare Confindustria Regionale con al suo fianco Anna Mareschi Danieli e Michelangero Agrusti oltre ai rappresentanti regionali della piccola industria, Gianluca Pinna e dei giovani, Matteo Di Giusto, a Roberto Contessi, presidente di ANCE FVG e a quattro nuovi componenti, tre nominati dalle territoriali e uno da Bono.
Sulla base di quanto deciso possiano desumere che la Mareschi Danieli e Agrusti, nel caso di prese di posizione su vari argomenti inerenti attualità e futuro del mondo industriale regionale si firmino d’ora in poi come vice presidenti di Confindustria FVG piuttosto che come presidenti di territoriali, altrimenti il “passo” non sarà servito a nulla.