di Gianfranco Biondi
IL lockdown ha danneggiato pesantemente il settore dello spettacolo, della cultura, gli artisti e gli operatori che organizzano e consentono che lo spettacolo abbia inizio. E tutto a causa dell’unico antidoto che si è potuto adottare fino ad oggi per contenere la diffusione del virus. Impedire con il distanziamento il cosidetto assembramento, che in termini meno rustici siginifica aggregazione, incontro, scambio, insommastare insieme per un motivo o per l’altro. Teatri, cinema, arene e palcoscenici sono rimasti desolatamente vuoti anche se si è ricorsi al rimedio della virtualizzazione tecnologica per la sopravvivenza di un contatto con il pubblico. Questa ibernazione non ha risparmiato le sale cinematografiche, dove la settima arte abbraccia fisicamente il suo pubblico, senza farsi inscatolare da un televisore. Ora, pian piano, si comincia a tracciare un percorso verso un recupero di normalità, indicando le prime date per gli appuntamenti con gli spettacoli dal vivo ed in questa direzione, per quel che riguarda il cinema, il primo multisala a riaprire i battenti è il cinecittà fiera di Torreano di Martignacco, grande struttura nata nel 2007, oggi con ben 11 sale per una capienza totale di 1957 posti. Una ripartenza cauta, intanto con due sale e 4 spettacoli.
Abbiamo contattato Davide Bardelli e il direttore del multisala Mario Failla..
-Quali le misure adottate sicurezza e prevenzione?
-Come influirà il distanziamento su capacità complessiva delle sale?
Cosa ha permesso di anticipare i tempi rispetto ad altre realtà?
La buona ripartenza non si lega solo alla riorganizzazione ma anche alla programmazione dei film…cosa abbiamo in uscita?
-come si decide la o da cosa dipende la programmazione dei film in un multisala?
-quali sono gli elementi accessori che rafforzano l’attrattività di un multisala e di cinecittàfiera in particolare?…