La Doc Friuli è realtà. “È una grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli – Sono convinto che questa coesione sia la miglior garanzia anche per utilizzare al meglio questa nuova opportunità che non azzera peculiarità e identità che, per scelta aziendale e territoriale, possono essere mantenute, ma dà ai nostri produttori il modo di identificare pienamente il loro vino con il nostro territorio, esigenza fondamentale ancor più in un mercato sempre più internazionale”. Di DOC Friuli si iniziò a parlare già negli Anni ’70. Seguirono numerosi vari tentativi fra produttori, tutti falliti, per costituire una DOC (Denominazione d’Origine Controllata) regionale unica, in tempi in cui le procedure europee erano meno rigorose di oggi. Nel 2013 riparte finalmente un nuovo tentativo concreto con la raccolta di firme tra i produttori. A maggio 2015 si avvia l’iter burocratico con la presentazione, a firma del Consorzio delle DOC FVG, della domanda. Forte finalmente di 1.703 firme di viticoltori e vinificatori a sostegno, l’Amministrazione regionale ha potuto dare corso alla richiesta con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione della partenza dell’iter relativo alle procedure di protezione ai sensi della normativa europea, che si è concluso, dopo faticosi passaggi con la Conferenza dei Servizi che ha accolto la proposta e lo scorso 12 luglio è stato assunto il provvedimento ministeriale di conclusione della procedura nazionale e dell’invio alla Commissione UE della documentazione per la DOC Friuli. “Ora la Regione sta lavorando alacremente per ottenere dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali l’autorizzazione alla etichettatura provvisoria, per consentire l’utilizzo della DOC Friuli o DOC Friuli Venezia Giulia sin dalla corrente vendemmia 2016”, ha concluso l’assessore Shaurli.