E’ stato completato il restauro della cripta degli affreschi della basilica di Aquileia, iniziato nel 2015 su commissione della Fondazione So.Co.Ba – Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, ed eseguito dalla società Opera Est conservazione e restauro di Trieste con un costo di 131 mila euro, coperto dal finanziamento delle tre Fondazioni bancarie regionali, Fondazione Friuli e dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Gorizia e di Trieste. Nel ringraziare i presidenti delle Fondazioni e le le Camere di commercio per aver accettato recentemente di coprire i costi della segnaletica turistica aquileiese.l’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli, intervenendo alla presentazione del restauro degli affreschi , che “Non possiamo più permetterci di disperdere le risorse e occorre un’alleanza tra pubblico e privato per potere continuare a valorizzare al meglio il grande patrimonio culturale di cui disponiamo ed in tal senso si si guardi alle opportunità offerte dallo strumento dell’Art bonus.
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Aquileia deve diventare il principale polo attrattivo del Friuli Venezia Giulia- ha agginto l’assessore- l’obiettivo che la Regione persegue, attraverso ricerca di investimenti su viabilità, segnaletica stradale e posa della banda larga.
La necessità di intervento sugli affreschi, che evidenziavano difetti di adesione sulle superfici delle volte della cripsta, è stata descritta dalla direttrice tecnica dei restauri per conto della Soprintendenza, Elisabetta Francescutti.
La struttura architettonica della cripta risale al IX secolo, mentre il ciclo di affreschi è della seconda metà del XII. Sulla volta appaiono diciannove scene con le storie di Ermacora che raccontano le origini del cristianesimo ad Aquileia; nelle quattro lunette sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la morte di Maria; nei pennacchi figure di santi; nella volta centrale la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli evangelisti e Cristo in trono fra gli angeli.
Le tecniche esecutive sono state illustrate da Claudia Ragazzoni, titolare di Opera Est, che ha sottolineato come per il rafforzamento degli intonaci e la stuccatura di crepe e lacune siano stati impiegati calci e sabbie naturali e come il restauro pittorico sia stato effettuato mediante velatura sulle abrasioni e ricostruzione riconoscibile sulle mancanze più estese impiegando colori ad acquerello.