22/07/2024

E’ stato completato il restauro della cripta degli affreschi  della basilica di Aquileia, iniziato nel 2015  su commissione della Fondazione So.Co.Ba – Società per la conservazione della Basilica di Aquileia, ed eseguito dalla società Opera Est conservazione e restauro di Trieste con un costo di 131 mila euro, coperto dal finanziamento delle tre Fondazioni bancarie regionali, Fondazione Friuli e dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Gorizia e di Trieste. Nel ringraziare i presidenti delle Fondazioni  e le le Camere di commercio per aver accettato recentemente di coprire i costi  della segnaletica turistica aquileiese.l’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli, intervenendo alla presentazione del restauro degli affreschi , che  “Non possiamo più permetterci di disperdere le risorse e occorre un’alleanza tra pubblico e privato per potere continuare a valorizzare al meglio il grande patrimonio culturale di cui disponiamo ed in tal senso si si guardi alle  opportunità offerte  dallo strumento dell’Art bonus.

 Aquileia deve diventare il principale polo attrattivo del Friuli Venezia Giulia- ha agginto l’assessore- l’obiettivo che la Regione persegue, attraverso ricerca di investimenti su viabilità, segnaletica stradale e posa della banda larga.

La necessità di intervento sugli affreschi, che evidenziavano difetti di adesione sulle superfici delle volte della cripsta, è stata descritta  dalla direttrice tecnica dei restauri per conto della Soprintendenza, Elisabetta Francescutti.  

La struttura architettonica della cripta risale al IX secolo, mentre il ciclo di affreschi è della seconda metà del XII. Sulla volta appaiono diciannove scene con le storie di Ermacora che raccontano le origini del cristianesimo ad Aquileia; nelle quattro lunette sono raffigurate le scene della Passione di Cristo e la morte di Maria; nei pennacchi figure di santi; nella volta centrale la Madonna in trono col Bambino fra i simboli degli evangelisti e Cristo in trono fra gli angeli.

Le tecniche esecutive sono state illustrate da Claudia Ragazzoni, titolare di Opera Est, che ha sottolineato come per il rafforzamento degli intonaci e la stuccatura di crepe e lacune siano stati impiegati calci e sabbie naturali e come il restauro pittorico sia stato effettuato mediante velatura sulle abrasioni e ricostruzione riconoscibile sulle mancanze più estese impiegando colori ad acquerello.

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