“Una grande fiera, ricca, innovativa, propositiva, all’altezza del mercato e proiettata verso nuove sfide”. E’ il commento generale raccolto in questi giorni tra i visitatori di AGRIEST Tech 2017 che ha appena concluso la sua 52 ma edizione negli spazi del Quartiere fieristico di Udine e Gorizia Fiere.
L’alto contenuto di tecnologia e innovazione dei macchinari esposti e l’impennata di afflussi registrata tra sabato e domenica conferma la leadership fieristica nel settore primario del Nord Est Italia. L’offerta espositiva della manifestazione ha convinto anche numerosi imprenditori croati, sloveni e austriaci.
Nelle quattro intense giornate della rassegna hanno riscosso un significativo successo le iniziative programmate dalla Direzione centrale: tra gli eventi promossi, in particolare i convegni su innovazione e mondo del web e le presenze nello stand dedicato al Programma di Sviluppo Rurale (Psr) dove i contatti specifici sono stati oltre 600.
Altrettanta partecipazione e interesse hanno accompagnato gli eventi curati dall’ERSA, i convegni e gli incontri formativi che hanno portato al centro del dibattito, insieme all’UNACMA, la sicurezza, un tema estremamente attuale e direttamente collegato alla meccanizzazione in agricoltura.
L’assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, partecipando all’incontro “Malga Montasio una storia friulana”, ha ricordato questa realtà rappresenta il compendio
malghivo più importante della regione, testimonia una storia di collaborazione fra Associazione allevatori, Associazione nazionale allevatori Pezzata rossa e Associazione tenutari stazioni taurine. Un’unità d’intenti fondamentale per preservare, ed oggi rilanciare, la Pezzata rossa e per unire turismo, paesaggio e promozione di quelli che sono i prodotti straordinari delle nostre montagne”. “Oggi – ha detto tral’altro l’assessore Shaurli – si può crescere ancora costruendo una vera rete delle nostre malghe, non preservandole in termini meramente museali, ma considerandole invece come l’apice della nostra produzione casearia e dunque come una possibilità di rilancio non solo agricolo della nostra montagna. Anche in questo caso però, lavorando insieme”.