La ventiseiesima edizione di Friuli Doc, andata in scena a Udine, al di là dei numeri, rimarrà tra le pagine di storia per il suo significato, sottolineato fin dal giorno dell’inaugurazione, alla quale hanno partecipato, oltre alle autorità istituzionali della regione e al sindaco di casa, Piero Fontanini, anche i sindaci di Gorizia, Ziberna, e di Trieste, Di Piazza.
Il richiamo più volte fatto alle misure di sicurezza e prevenzione adottate con i Covid box ( varchi a cui uin qualche modo ci siamo abituati se ripensiamo agli scanner detector e i blocchi di cemento antititerrorismo di non lontata memoria) e la app per facilitare l’accesso e le prenotazioni agli eventi, è stato solo un passaggio delle riflessioni lanciate dal palco, intorno a quelle azioni e a quelle norme che dovranno sì contenere la pandemia ma, al tempo stesso, assicurare i posti di lavoro, la ripresa economica e turistica.
“Grazie” è stata la parola che ha avuto più eco nella cerimonia di apertura: grazie ai cittadini del Friuli Venezia Giulia per aver espresso un grande senso di responsabilità e di rispetto per la salute altrui nei mesi più difficili, grazie ai professionisti della sanità e alla Protezione civile per la gestione dell’emergenza e grazie al professor Silvio Brusaferro, insignito del Sigillo della città di Udine per aver portato con onore ed orgoglio il Friuli Venezia Giulia ai vertici dell’Istituto superiore della sanità da cui ha diretto quella che egli stesso ha definito “una sfida totale” per l’Italia, primo tra i Paesi occidentali a dover affrontare l’impatto del coronavirus.
Un grazie che si è tradotto anche nei riconoscimenti andati a Luca Lattuada, direttore medico del Santa Maria della Misericordia di Udine, Stefano Giglio, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Udine, Stefania Marzinotto, coordinatrice dell’Area biologia molecolare dell’Asufc, Alessia Del Canto della Clinica malattie infettive dell’ospedale di Udine e Amedeo Aristei direttore della Protezione civile regionale.
Quanto a Friuli Doc, la manifestazione ambisce a confermare la qualità dei prodotti friulani in un contesto cittadino rinnovato ed elegante che ha il suo simbolo nella nuova veste di via Mercato Vecchio.