“Le meraviglie archeologiche di Palmira devono essere un patrimonio e una memoria comune dell’umanità, quindi dobbiamo preservarle e ricostruirle laddove sono state distrutte dagli attacchi terroristici”.
Lo ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, alla presentazione della mostra Volti di Palmira ad Aquileia, tenutasi a Roma alla presenza, tra gli altri, del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo,Dario Franceschini, e del presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi.
L’esposizione, è la prima dedicata in Europa alla città siriana dopo le distruzioni recentemente perpetrate.Un’altra tappa del percorso di archeologia ferita”che la Fondazione Aquileia ha intrapreso nel 2015, in collaborazione con il Polo museale del Friuli Venezia Giulia, per far conoscere quanto accade ormai da anni nelle nazioni teatro di distruzioni e violenze operate dal fondamentalismo e dal terrorismo, presentando al pubblico opere provenienti da quei luoghi.
“Questo è il terzo appuntamento dopo quelli del Museo del Bardo di Tunisi e del Museo archeologico nazionale di Teheran – ha evidenziato la presidente Fvg – che pone l’attenzione su un tema delicato, ampliando la conoscenza sul patrimonio archeologico dell’umanità”.
L’evento raccoglie sedici pezzi originari di Palmira, alcuni dei quali riuniti per la prima volta dopo la loro dispersione nelle collezioni occidentali, e otto da Aquileia che vogliono dimostrare, pur nella distanza geografica e stilistico-formale, il medesimo sostrato culturale che accomuna le due città mediante l’utilizzo di modelli autorappresentativi e formule iconografiche affini.
Franceschini ha ribadito che “queste iniziative si inseriscono perfettamente nelle strategie che il nostro Paese ha deciso di imboccare sul tema della diplomazia culturale a livello internazionale”. Il ministro ritiene inoltre moltorilevante che la Fondazione Aquileia si stia caratterizzando su questo tema, all’interno del quale c’è uno spazio enorme per mostre di valore che hanno dietro un disegno e un valore scientifico”.
L’evento espositivo costituirà, inoltre, l’occasione per restaurare i reperti concessi in prestito dalla Custodia di Terra Sancta, con un intervento finanziato e coordinato dal Polo museale del Friuli Venezia Giulia che consentirà di restituire i rilievi pronti per la loro esposizione nel nuovo allestimento del Terra Sancta Museum.
Come ha chiarito il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, l’obiettivo dell’iniziativa è “attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governanti sulla gravità del danno che viene inferto all’identità culturale italiana, mediterranea ed europea. Il Mediterraneo di 1.800 anni fa costituiva un’identità culturale importante, dove si muovevano liberamente idee, influssi religiosi e canoni artistici”.
La mostra i Volti di Palmira ad Aquileia, che sarà visitabile dal 2 luglio al 3 ottobre nel Museo archeologico nazionale di Aquileia, è stata curata da Marta Novello e Cristiano Tiussi e nasce dalla collaborazione tra il Polo museale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia.
L’intento dell’esposizione è far emergere l’unità culturale che, attraverso la contaminazione di modelli eterogenei nelle pur diverse espressioni formali, costituì la peculiarità del mondo romano e sulla quale si vuole porre l’accento, utilizzando a questo scopo il gioco di sguardi che l’allestimento contribuisce a sottolineare, per superare le ferite che in questi ultimi anni sono state inflitte al patrimonio culturale universale.
Inoltre, esiste un preciso parallelismo tra Palmira e Aquileia, dato che anche quest’ultima era una città di commerci e di confine, collegamento con l’Oriente dell’Impero Romano, dato che proprio da Aquileia raggiunsero Roma contaminazioni orientali che ebbero influssi profondi sull’Impero in termini di idee, canoni artistici e sensibilità. A conferma di relazioni frequenti e molto vitali, nell’antica Roma fioriva una solida comunità palmirena, come dimostrano il bassorilievo con iscrizione prestato per l’occasione dai Musei Capitolini.
Fra i materiali maggiormente significativi dell’arte palmirena, i rilievi funebri rivestono un ruolo di grande importanza nell’affermazione della fama mondiale della città. La mostra vuole far conoscere gli antichi cittadini del mondo, indicandone mansioni e ruoli.
Un esempio è la raffinata testa proveniente dai Musei Vaticani in cui la mansione di sacerdote è riconoscibile dal copricapo tronco-conico (modius) considerato proprio dei sacerdoti di Bel, o la testa che arriva dalla Custodia di Terra Santa ornata da una corona di foglie e bacche di alloro fissata da un medaglione.
Inoltre, anche commercianti e funzionari della pubblica amministrazione, riconoscibili da un foglietto di papiro in mano, saranno presenti nelle sale del Museo archeologico nazionale di Aquileia. Rilevante inoltre, l’universo femminile di Palmira ben rappresentato nella mostra da cinque dame elegantemente vestite, acconciate e ornate di suntuosi gioielli.
Pur mantenendo caratteri spiccatamente orientali, i rilievi palmireni condividono forme e modalità di auto-rappresentazione comuni a tutto l’Impero Romano.
Gli aquileiesi appaiono modesti, quasi schivi a confronto degli abitanti di Palmira che trasmettono invece un senso di sicurezza e di compiacenza dovuto anche alla compattezza e impenetrabilità tipica dell’arte provinciale e in particolare orientale.
Si potrà quindi ammirare l’inconfondibile stile scultoreo caratteristico delle botteghe palmirene che quasi ritaglia nella materia in modo minuzioso i dettagli decorativi.
L’esposizione sarà visitabile dal 2 luglio al 3 ottobre 2017 nel Museo archeologico nazionale di Aquileia (in via Roma 1), da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.30, al costo di 6 euro per il biglietto intero e 3 euro per il ridotto.
GLI EVENTI COLLATERALI
“È una grande fortuna che il maestro Elio Ciol vent’anni fa abbia avuto modo di scattare le preziose e
bellissime fotografie che ci permettono di sapere come erano i luoghi distrutti dall’Isis, oggi conoscibili solo attraverso l’occhio fotografico”.
Lo ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando i contenuti dell’esposizione fotografica ad ingresso gratuito “Sguardi su Palmira – fotografie di Elio Ciol eseguite il 29 marzo 1996”, inserita nel calendario di eventi collaterali della mostra Volti di Palmira ad Aquileia, alla presentazione della quale a Roma hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi.
L’esposizione fotografica, visitabile dal 2 luglio, si terrà nei nuovi spazi della Domus e Palazzo episcopale in piazza Capitolo e sarà costituita da venti preziosi scatti inediti ottenuti prima delle recenti distruzioni.
In piazza Capitolo verrà esposta la scultura Le memorie di Zenobia dell’artista contemporaneo siriano #Elias Naman, prestata da Danieli, che vuole ricordare con il suo sguardo la drammaticità del momento presente.
Saranno inoltre collegate alla mostra le conferenze del professor Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia del Vicino Oriente all’Università di Udine e direttore di missioni archeologiche a Palmira e a Ninive in Iraq (in programma il 2 luglio al Museo archeologico nazionale, alle 17.30) e del professor Paolo Matthiae, archeologo e autore degli scavi di Ebla in Siria (26 luglio). Venerdì 8 settembre è infine prevista la conferenza, a cura del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, sul commercio illegale di antichità che è uno dei
mezzi di finanziamento dei terroristi (8 settembre).
Un tema, quest’ultimo, in merito al quale il generale dei Carabinieri, Fabrizio Parrulli, ha spiegato che quello da lui comandato “è un reparto speciale che opera dal 1969 per la tutela del patrimonio culturale di tutti i Paesi del mondo, quindi affronteremo anche il tema dei caschi blu della cultura. Un’iniziativa nuova e fortemente voluta dal ministro Franceschini per realizzare un team di esperti che possano essere impiegati rapidamente dove richiesto a seguito di eventi naturali o anche a seguito di crisi provocate dall’uomo”.
Durante l’Aquileia Film Festival, il 26 luglio verrà quindi proiettato il cortometraggio Quel giorno a Palmira di Alberto Castellani, con l’intervista a Khaled al-Asaad, e il 29 luglio la prima italiana del film Destruction of Memory di Tim Slade.