Otto dipendenti della sede di Rovigo della Regione Veneto sono stati condannati a 5 mesi nel processo che vedeva imputati ben 36 dipendenti (gli indagati era 101) della sede locale dell’ente per episodi di assenteismo durante il lavoro. Gli otto dipendenti condannati hanno già annunciato, attraverso i loro avvocati, che faranno ricorso in appello.Il gruppo di dipendenti era finito a processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico. La maxi inchiesta sulle assenze durante l’orario di lavoro degli impiegati della Regione era partita nel 2009 con l’esposto di un dipendente, secondo il quale i suoi colleghi, per diversi mesi, avrebbero timbrato regolarmente i loro cartellini, salvo poi uscire dalle rispettive sedi anche per diverse ore. I dipendenti erano quindi finiti a processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni della Regione. L’indagine della Finanza di Rovigo sulle assenze durante l’orario di lavoro degli impiegati della Regione, coordinata dal sostituto procuratore Sabrina Duò, era partita sette anni e si può capire come la notizia sia anche il fatto che c’è voluto un tempo così lungo per arrivare alla sentenza di primo grado.
Dall’inchiesta, che si basava su 170 ore di filmati, all’inizio erano emersi i comportamenti sospetti di ben 101 dipendenti sui 115 della sede polesana. Alcuni di questi si assentavano per ore, senza timbrare il badge. Dall’indagine erano poi usciti i dirigenti che non hanno l’obbligo di timbrare il cartellino. Poi venne archiviata anche la posizione di alcuni dipendenti perchè gli episodi erano sporadici o addirittura inesistenti e nel 2012 si arrivò al rinvio a giudizio per 76 dipendenti. In fase di udienza preliminare 33 vennero prosciolti, 7 assolti. Ora la sentenza che alla fine riguarda il 7 per cento degli indagati originari.